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Domenica, 28 Aprile 2024
Crisi economica

Monti prova a dare fiducia ma Squinzi frena: "Sarà autunno bollente"

Il premier alle parti sociali: "L'uscita dalla crisi è alla nostra portata". Di avviso diametralmente opposto Confindustria: "Se non si va in direzione della crescita, sarà la fine"

"L'autunno è già caldo. Direi bollente". Con queste parole il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenuto alla Telefonata di Belpietro a Mattino Cinque, smonta di fatto l'entusiasmo che si stava propagando sui media per le parole del premier Mario Monti che aveva appena finito di parlare a Tg Norba 24.

MONTI E LA FIDUCIA - "Il governo ha cercato di mettere in ordine la finanza pubblica, in buona parte riuscendoci. Inoltre ha fatto riforme che toccava al governo fare, come quella delle pensioni e del lavoro". Questo per dire che "l'uscita dalla crisi è alla nostra portata, credo che arriverà presto". Così in un'intervista esclusiva a Tg Norba 24, in occasione dell'inaugurazione della Fiera del Levante, il premier ha rivolto un appello alle parti sociali: "Devono capire che la sorte dei lavoratori, delle imprese e del Paese è nelle loro mani".

Ecco perché nei prossimi mesi "ci incontreremo con loro per fare in tempi brevi un ragionamento sul fatto che la produttività italiana non sta andando bene da diversi anni. Mentre le cose nell`economia italiana e nella finanza italiana hanno ricevuto quest`anno una svolta, un impulso, poco è stato fatto in materia di costo del lavoro per unità di prodotto, innovazione nei meccanismi di determinazione di salari, recuperi di produttività, tutte cose che sono fondamentali per rendere più competitiva l`economia italiana e quindi per fare crescita e occupazione, soprattutto giovanile e nel mezzogiorno".

SQUINZI SMONTA MONTI - Altro che fiducia. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, risponde a distanza a Monti avvertendo che "non ci sarà autunno caldo" perché "l'autunno è già caldo, Anzi, bollente".

Dal governo, Confindustria si aspetta "un'apertura, una maggiore disponibilità in direzione della crescita. Fino ad ora non ne abbiamo avuta molta - ha detto Squinzi - Ci sono due tipi di interventi per rilanciare la crescita. Alcuni con effetti immediati tra i quali lo stimolo ai consumi interni, che sarebbe il modo più diretto per far ripartire la crescita. Il calo della produzione industriale è legato essenzialmente alla flessione dei consumi interni, dovuta in particolare al prelievo fiscale". Per il rilancio dei consumi, ha aggiunto, "sicuramente bisogna lavorare in modo particolare alla detassazione dei salari che sarebbe il modo più diretto e immediato. Mi auguro ci sia questo spazio".

Quanto ai provvedimenti a lungo termine, Squinzi ha invece parlato del "sostegno alla ricerca, necessario per essere capaci di creare innovazione".

Il presidente di Confindustria ha poi fatto riferimento al peso della burocrazia e ai provvedimenti del governo: "per il momento aperture solo di principio. Non si sono ancora visti provvedimenti concreti in questa direzione. Oggi mi auguro venga messo qualcosa sul tavolo dal governo. Abbiamo bisogno di semplificazione normativa, burocaratica, di un paese normale. Le nostre imprese - ha concluso - possono essere anche speciali ma se il paese non assicura condizioni come quelle del mercato globale non andiamo lontano".

"Per quanto riguarda i casi di crisi aziendali - ha aggiunto - sui giornali finiscono solo i più importanti. Ma ci sono migliaia di casi di aziende piccole e medie che stanno soffrendo mediaticamennte in silenzio e che sono la cosa che ci preoccupa di più".

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