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Martedì, 30 Aprile 2024
Crisi economica

Istat: disoccupato un giovane su tre

Dopo il rapporto dell'Organizzazione internazionale del lavoro, è l'istituto di statistica a fotografare il dramma disoccupazione. A marzo tasso cresciuto dello 0,2%, con una progressione annua di 1,7 punti

Record assoluto per la disoccupazione giovanile a marzo. Il tasso dei 15-24enni senza lavoro è schizzato al 35,9%: è il dato più alto sia dall'inizio delle serie storiche mensili dell'Istat (gennaio 2004) sia da quelle trimestrali (quarto trimestre 1992). A marzo - secondo i dati provvisori- risulta disoccupato più di un giovane su tre di coloro che partecipano attivamente al mercato del lavoro.



"Siamo in un periodo - hanno spiegato i tecnici dell'istituto di statistica - di forte crescita della disoccupazione che riguarda sia gli uomini che le donne e, in particolare, i giovani".

Il tasso di disoccupazione di marzo, schizzato al 9,8%, è aumentato di 1,7 punti rispetto all'anno precedente.

Il numero dei disoccupati nel mese di marzo è stato pari a 2.506.000. E' il segno della crisi che non accenna a mollare la sua morsa. L'aumento della disoccupazione a marzo dello 0,2% rispetto a febbraio conferma, di fatto, il trend do crescita già prospettato da Bruxelles.

Dati Eurostat - Secondo l'Eurostat, l'istituto di statistica dell'Ue, i disoccupati in Italia erano l'8,1% a febbraio 2011 e l'8,9% alla fine del 2011. A gennaio, la percentuale dei senza lavoro ha sfondato quota 9%. 

La crisi nel nostro paese - Tornando ai dati presentati dall'Istat, emerge che il numero dei disoccupati aumenta del 2,7% rispetto a febbraio (66mila unità), mentre su base annua si registra una crescita del 23,4% (476mila unità). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,3% (-40mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posiziona così al 36,7%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,1 punti su base annua. Da questi dati emerge quindi che l'aumento del numero di disoccupati e del relativo tasso deriva principalmente dal fatto che coloro che prima erano inattivi ora si sono in cerca di un lavoro. 

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