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Domenica, 28 Aprile 2024
Legge svuota-carceri

"Tana libera tutti per mafiosi e criminali": passa lo svuotacarceri

Il governo ottiene la fiducia sul decreto legge svuotacarceri. Leghisti protestano: in Aula con manette e cartelli "No al libera mafiosi". Il M5s presenta 106 ordini del giorno e allunga i tempi

ROMA - Questa volta non c'è voluta la ghigliottina, nè tanto meno spintoni e insulti. Ma l'atmosfera alla Camera dei deputati continua ad essere tutt'altro che serena fra cartelli, manette e regolamenti sventolati al cielo. Dopo il decreto Imu-Bankitalia approvato dal governo grazie all'intervento risolutivo del presidente Laura Boldrini, a scaldare gli animi, nella serata di ieri, è stata la discussione per l'approvazione del dl svuotacarceri. 

Il resoconto finale è che la fiducia per il governo sul "decreto contenente misure urgenti in tema di tutela dei diritti dei detenuti e riduzione controllata della popolazione carceraria" è arrivata con 347 sì e 200 no. Il "contorno" è tutta una serie di proteste più o meno civili.

A dare il là all'ennesimo rischioso "incidente" sono stati i leghisti, che come da attesa hanno votato no. Al momento del voto, personale, l'esponente del Carroccio Gianluca Buonanno ha estratto dalla tasca delle manette per protestare contro quello che la Lega definisce un decreto "libera criminali" e "libera mafiosi". Poi, mentre i colleghi di partito esponevano cartelli per ribadire il concetto, Buonanno si è "lanciato" verso il banco del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, dove ha gettato le manette. Risultato: seduta sospesa. 

bonanno manette-2

Finita qui? No. Perché poco dopo è stato il turno dei grillini che hanno continuato la loro personale battaglia contro il presidente della Camera. Alla chiamata, i deputati pentastellati sono passati sotto lo scranno del presidente sventolando il regolamento della Camera - chiaro il riferimento al ricorso alla ghigliottina nell'ultima discussione in Aula - e hanno espresso forte e chiaro il loro no. Poco male, però, per il governo che ha comunque ottenuto la fiducia. 

La partita, però, non è ancora finita. Perché l'asso nella manica del Movimento cinque stelle si chiama "ordine del giorno". I grillini ne hanno presentati 106: saranno discussi dopo il voto di fiducia e rischiano inevitabilmente di fare superare i tempi previsti per l'approvazione del decreto. Salvo ghigliottine dell'ultimo momento. 

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