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Domenica, 28 Aprile 2024
Il giorno del voto

Elezioni regionali in Abruzzo, sfida Marsilio-D'Amico. Perché si parla di test nazionale

Urne aperte fino alle 23. Non è ammesso il voto disgiunto. Chi sono i candidati e tutto quello che c'è da sapere

È il giorno delle elezioni regionali in Abruzzo. Oggi, domenica 10 marzo, si vota per eleggere il presidente della Regione e rinnovare il Consiglio. La sfida è tra Marco Marsilio, governatore uscente sostenuto dal centrodestra, e Luciano D'Amico, supportato dal centrosinistra. Dopo la vittoria del centrosinistra in Sardegna, la tornata elettorale assume il valore di un importante test per il governo.

Abruzzo al voto, affluenza in aumento

Alla prima rilevazione, quella delle 12, l'affluenza è aumentata di oltre il 2% rispetto al 2019. Alle precedenti consultazioni era di 13,33%, oggi è del 15,90%. 

Affluenza elezioni in Abruzzo

Elezioni regionali in Abruzzo, quando e come si vota

In Abruzzo si vota dalle 7 alle 23 in 305 comuni. Lo spoglio inizia subito dopo il voto. I seggi elettorali sono 1.634, di cui 13 ospedalieri. Il totale degli elettori è pari a 1.208.276 (dati del censimento effettuato al 15esimo giorno antecedente il giorno delle votazioni). 

Gli elettori devono scegliere il presidente della Regione e i consiglieri. Diventa presidente il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi. Il Consiglio regionale sarà composto da 31 membri, di cui sette consiglieri per ciascuna circoscrizione dell'Aquila, di Teramo e di Pescara, e otto consiglieri per quella di Chieti. Oltre ai 29 consiglieri eletti nelle liste circoscrizionali, entrano a far parte di diritto dell'Assemblea, il presidente eletto e il candidato alla carica di presidente che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore.

Non è consentito il voto disgiunto. Significa che sarà considerata nulla, la scheda con il voto espresso per un candidato presidente e per una lista diversa da quelle a lui collegate.

L'elettore può:

  • votare un candidato presidente e il voto non si estende alle liste a lui collegate;
  • votare una lista e il voto si estende anche al candidato presidente collegato;
  • votare un candidato presidente e una delle liste a esso collegate.

L'elettore può esprimere una o due preferenze per i candidati a consigliere della lista prescelta, scrivendo il cognome oppure il nome e il cognome in caso di omonimia. Se esprime due preferenze, queste devono essere di genere diverso, in caso contrario la seconda preferenza è nulla e resta valida solo la prima.

Perché il duello tra Marsilio-D'Amico è un test nazionale

Marco Marsilio e Luciano D'Amico sono più che due "semplici" candidati alla presidenza della Regione. Lo dimostra il fatto che tutti i big sono accorsi per sostenerli.

Il centrodestra spera nell'impresa: confermare il presidente uscente. Marsilio è supportato dalla coalizione composta da FdI, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Democrazia Cristiana-Udc-Idea, e lista Marsilio presidente. La sua è una carriera tutta all’interno della destra: dal 1996 al 2000 è vicepresidente di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Viene eletto alla Camera dei deputati nel 2008, e al Senato nel 2018. Nel 2012 è tra i fondatori di Fratelli d’Italia. L'11 febbraio 2020 viene eletto Vicepresidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei (ECR), di cui Fratelli d'Italia fa parte, al Comitato delle Regioni dell'Unione Europea, nel 2022 ne è diventato presidente. 

Il centrosinistra, con il campo larghissimo a sostegno di D'Amico, confida nell'effetto Sardegna. Lui è un professore universitario, è stato rettore dell'università di Teramo. Ha ricoperto dal 2014, quando al governo della Regione Abruzzo sedeva la Giunta di centrosinistra di Luciano D'Alfonso, l'incarico di presidente dell'azienda di trasporto pubblico regionale Arpa, in un momento transizione che ha dato origine all'attuale società dei trasporti pubblici abruzzesi Tua. È Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Quel che accade in Abruzzo avrà certamente un peso anche sugli equilibri interni tra Fdi, Lega e Forza Italia. Soprattutto tra i partiti di Meloni e Salvini. La creatura politica della premier nelle ultime tornate elettorali  ha tirato a sé molti dei voti persi dal Carroccio dove cresce l'insofferenza. Su entrambe le formazioni pesa però la sconfitta in Sardegna  Dall'altro lato, nel centrosinistra una vittoria potrebbe facilitare il riavvicinamento tra il Pd di Elly Schlein e il M5S di Giuseppe Conte.

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