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Domenica, 28 Aprile 2024
Partito democratico

Pd, c'è un bivio dopo il Quirinale: governo o scissione

Alta tensione in "casa Bersani": c'è chi vuole Renzi al comando dopo un governo di scopo e chi crede sia il momento di dividere le strade di ex Pci ed ex Dc. In mezzo, il gioco è semplice: discutere sul rottamatore. Che intanto incontra Berlusconi

Partiamo dalla cronaca. Ieri doveva essere la giornata del secondo incontro tra Bersani e Berlusconi per discutere della "questione Quirinale". L'incontro è però saltato per "improrogabili impegni" del Cavaliere: al segretario del Pd il leader del Pdl ha preferito un bel piatto di spaghetti. Berlusconi si è infatti recato al teatro Regio di Parma per festeggiare i cento anni della nascita di Pietro Barilla. E proprio a Parma Berlusconi ha incontrato, lontano da occhi indiscreti, Matteo Renzi.

Cavaliere e rottamatore ancora a confronto, quindi. Cosa si sono detti? Non è dato saperlo. Ma si sa che il loro è stato un incontro cordiale, aperto da un reciproco scambio di battute con l'ex premier che ha salutato Renzi con un divertito "ma quanto sei alto". Risposta: "Un metro e 81". Chiusi in una stanza del teatro, Renzi e Berlusconi hanno parlato a quattro occhi, con il sindaco che ha fatto uscire i fedeli Francesco Bonifazi e Dario Nardella per scambiarsi "cortesie istituzionali" faccia a faccia.

Quindi, poche battute in favore di telecamera, con Berlusconi che al Tg5, in merito a uno scontro elettorale con Renzi, ha dichiarato: "Io non ho un modo particolare di accogliere le sfide. Finora ne ho fatte sei, le ho vinte tutte. Penso che oramai ho l'abitudine a vincere". Sul Quirinale, Berlusconi torna a spiegare la posizione del Pdl: "Mi auguro che si elegga il presidente della Repubblica al primo voto. Ma vedo la situazione ancora assolutamente indeterminata. Aspettiamo indicazioni dal Pd". Per il Cavaliere dev'esserci un legame tra la scelta per il Quirinale e la formazione di un nuovo governo: "Noi abbiamo chiarito la nostra posizione sin dal primo giorno successivo alla comunicazione dei risultati elettorali. Siamo a disposizione per collaborare a un governo che possa provvedere a fare quelle leggi che dovrebbero far ripartire da subito l'economia, invertendo la situazione attuale".

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Barca: l'anti-Renzi per il post-Bersani

E Renzi? anche da lui poche parole, ma chiare: "E' più facile che Berlusconi si trovi d' accordo con Bersani che con me. La mia posizione è nota: io sono del partito del fare presto. Qualunque sia la soluzione, o si fa un governo in fretta o si va a votare. L'importante è chiudere il prima possibile questa fase di incertezza". Il sindaco di Firenze, che ieri ha bocciato le candidature di Franco Marini e Anna Finocchiaro, aggiunge: "Bersani ha vinto le primarie. Ha lui l'onore e l'onere di trovare una soluzione".

INTANTO NEL PD.... - Intanto nel Pd la guerra intestina tra renziani e bersaniani continua. E annovera, oggi, due sfidanti - due 'pezzi da novanta' - con due tesi diametralmente opposte: Massimo Cacciari e il suo "scissione subito" da una parte; Goffredo Bettini al motto di "Governo di scopo e palla a Renzi" dall'altra.

CACCIARI - "Al di là delle questioni personali che riguardano Bersani e Renzi, si sa da molto tempo che l'esperimento del Pd è fallito. C'è la necessità di dare vita ad un nuovo partito, anzi a due nuovi partiti: non ha avuto alcun senso produrre questa sommatoria tra esponenti dal passato remoto ingombrante, da una parte ex Dc, dall'altra ex Pci"

"La realtà è questa: non si va da nessuna parte con quel progetto se vogliamo romantico, illuministico, affidato alla vecchia leadership post-comunista e con all'interno quegli ex Ppi che da soli non sarebbero mai andati da nessuna parte. Credo che sia pienamente legittimo far ritrovare in un solo partito l'area socialista e quella ex comunista, compreso Vendola, che puo' valere dal 25% al 30%. Liberando gli ex Ppi, che insieme ai centristi montiani potrebbero dare vita ad un altro partito: è inutile tenerli imprigionati".

A chi affidare, quindi, 'sinistra' e 'centro'? "A sinistra Fabrizio Barca va benissimo. Ho letto il suo documento per il buon governo, l'ho molto apprezzato. E' il progetto di una socialdemocrazia davvero europea e ha il merito di essere franco". Al centro, invece, ecco Renzi: "E' lui - afferma - il candidato naturale per la guida del nuovo soggetto centrista. Tenendo presente che in quell'area possono certamente confluire anche quei centristi che ora stanno con Berlusconi".

BETTINI. Niente scissione ma governo di scopo e voto con Renzi leader. E' questo il piano di Goffredo Bettini pubblicato su Europa. "Abbiamo una sola possibilità ed una carta: Matteo Renzi. Renzi non l'ho votato. Sono distante da molte cose che dice. Non faccio parte della sua area, nè prevedo di farlo in futuro. Non mi aspetto nessun vantaggio personale da lui. Nè lo cerco. Ma egli è il solo Democratico in grado di risollevarci e capovolgere la situazione. Provare a creare un suo competitore in provetta è illusorio e autodistruttivo".

"La situazione nel Pd si sta ingarbugliando producendo seri danni. Noi abbiamo sottovalutato la portata negativa del nostro risultato. Non è stata una vittoria a metà. E' stato un colpo durissimo. Abbiamo perso milioni di voto in assoluto. Ci attestiamo con tutta la coalizione sotto il risultato del 2008. E questo, per me, abbastanza naturalmente, avrebbe consigliato di non mettere in campo per il governo il segretario di una forza così colpita".

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