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Domenica, 28 Aprile 2024
Le analisi del dna

Sulla pistola di Pozzolo ci sono le impronte di tre persone

I risultati della perizia del Ris di Parma che ha esaminato l’arma. La procura a questo punto dovrà decidere se effettuare il prelievo del dna di tutti i presenti al veglione di Capodanno

Sono tre le impronte digitali emerse dall'analisi dei Ris di Parma sulla pistola del deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo. La relazione finale sull'esame del dna è stata già trasmessa alla procura di Biella, che coordina le indagini sullo sparo che nella notte di Capodanno ha colpito il 31enne Luca Campana alla festa organizzata nel salone della pro loco di Rosazza (provincia di Biella) alla quale era presente anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.

Di chi sono le impronte rilevate 

Le persone che hanno toccato l'arma sono quindi tre. Una delle impronte è ovviamente quella di Pozzolo. L'altra è di Pablito Morello, caposcorta del sottosegretario Andrea Delmastro, che aveva messo in sicurezza l’arma dopo il ferimento del 31enne, suo genero. Non si sa invece a chi appartenga la terza impronta sulla pistola: la procura di Biella potrà quindi ordinare nuove analisi, decidendo eventualmente di sottoporre al test del dna tutti i partecipanti al veglione di Rosazza.

Pozzolo è attualmente indagato per per porto abusivo d'armi, lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose aggravate e omessa custodia di armi. Più volte il deputato ha sostenuto di non essere stato lui a sparare e che il colpo sia partito accidentalmente. Lo ha ribadito l'ultima volta nella giornata del 1 febbraio  davanti alla Commissione nazionale di disciplina e garanzia di Fratelli d'Italia.

ll caso Pozzolo e lo sparo partito a Capodanno

Il caso riguarda i fatti avvenuti a Capodanno, quando un uomo di 31 anni era rimasto ferito da un proiettile partito da una pistola di proprietà dello stesso Pozzolo. 

L'arma era legalmente detenuta, e il deputato ha affermato di non aver premuto lui il grilletto. Lo sparo ha però ferito il 31enne, genero di un agente della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, che era tra i partecipanti alla festa. 

Il sottosegretario Delmastro, di cui Pozzolo è uno dei fedelissimi, ha subito chiarito che al momento dello sparo era all'esterno dell'edificio e si stava accingendo a ripartire verso la sua abitazione, accompagnato dalla scorta. Che il colpo sia partito accidentalmente è un elemento su cui tutte le testimonianze concordano. Tutto da chiarire, al contrario, chi teneva in mano l'arma quando è stato esploso il proiettile.

Secondo Pozzolo, la pistola sarebbe caduta per terra e il colpo sarebbe stato poi sparato per sbaglio dallo stesso 31enne rimasto ferito mentre la raccoglieva. Diversa la versione della vittima, Luca Campana, che dal canto suo ha querelato il deputato sostenendo di non aver mai maneggiato l'arma. 

Due dei partecipanti alla serata avrebbero però smentito Pozzolo, raccontando agli inquirenti che sarebbe stato proprio il deputato a impugnare la pistola, un mini revolver "North american arms LR", calibro 22, che deteneva regolarmente con altre cinque armi.

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