Imu rimandata a settembre: il governo 'promuove' Berlusconi
L’imposta sulla prima casa sospesa fino al 16 settembre. Entro il 31 agosto la riforma. Raggiante Berlusconi: "La sinistra deve fare i conti con il nostro programma; l’Imu è il nostro primo successo"
L’Imu rimandata a settembre. Un po’ come alle scuole superiori prima della riforma scolastica. Il consiglio dei ministri, presieduto da Enrico Letta, ha messo in stand-by l’imposta municipale propria (che di municipale non ha proprio un bel niente). Alla fine quindi è passata la linea dettata da Silvio Berlusconi: stop all’Imu e no all’innalzamento dell’Iva. Per l’imposta sulla prima casa è cosa fatta, la partita sull’Iva si farà. C’è tempo.
Attenzione, però: la tassa è sospesa, non azzerata. Non si tratta in pratica di un ritorno ai mesi immediatamente prima dell’insediamento del governo Monti. E di certo non saranno restituiti i denari spesi nel 2012. Piuttosto si tratta di una pausa di riflessione – estiva – buona, almeno nelle intenzioni dell’esecutivo, per rimodulare l’imposta. L’Imu prima casa (ma il provvedimento tira dentro anche terreni agricoli, i fabbricati rurali, le cooperative edilizie), infatti, è stata sospesa fino al 16 settembre; il governo e la politica avranno tempo fino al 31 agosto per riformarla.
LETTA – “Come primo intervento – ha affermato Letta al termine del consiglio dei ministri – viene sospesa la rata Imu che le famiglie dovevano pagare e non dovranno più pagare a giugno. Ci sarà tempo fino a 31 agosto, entro il quale governo e maggioranza faranno la riforma dell'Imu”. E ancora, rivolgendosi al mondo delle attività produttive: “Dentro il testo c’è un’attenzione molto forte alle imprese perché si indica fra le priorità la previsione di forme di deducibilità dell’imposta pagata sugli immobili”.
ALFANO – Al termine del cdm il vicepremier, Angelino Alfano, non ha negato la sua soddisfazione: “La mia soddisfazione è grandissima: la prima palla del governo è andata in gol”. Ha chiesto su eventuali scompensi nelle casse dello Stato Alfano ha sottolineato che il decreto trova le coperture "al 100% nei tagli e non in altre tasse”. Tanto da spingerlo oltre la sospensione: “Il superamento del’'Imu è a portata di mano”.
IL DECRETO SULL’IMU – Nel dettaglio lo stop dell’imposta sarà circoscritta, come detto, alla prima casa con annesse le relative pertinenze (per esempio cantine e garage). A questa prima scrematura vanno aggiunti gli immobili residenziali concessi a famiglie a basso reddito utilizzati come abitazioni principali, gli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica con le stesse finalità degli Iacp. Da questo schema rimarranno esclusi invece per gli immobili di pregio: ville, castelli, case signorili. Mentre per quel che riguarda i capannoni industriali il governo pare orientato ad una riforma strutturale che approderà a Palazzo Chigi da qui alle prossime settimane.
BERLUSCONI – Letta mette tra parentesi l’Imu, e Berlusconi gongola. Non è tardata ad arrivare, infatti, la soddisfazione del Cavaliere. “La sinistra era sicura di vincere e invece deve fare i conti con il nostro programma. L'imu è il nostro primo successo, già a giugno non dovremo più pagarla”. Insomma per il Cav. la questione Imu ha un eroe con un nome ed un cognome preciso: Silvio Berlusconi appunto. Con il Pd costretto ad assistere, passivo, ad un’ondata di propaganda inevitabile. Anche questo è il prezzo da pagare per far star in piedi il ‘governissimo’. Il Pd lo sa e per adesso fa il bravo, sperando, semmai, di mettere a segno, nelle prossime settimane, qualche punto di marca democratica. Necessario: questioni di meriti e di propaganda bidirezionale. Senza, se le larghe intese si facessero monocolore Letta salterebbe nel breve, per mano dei suoi.
5 STELLE – Non sono mancati tuttavia i dissensi. Come quelli palesati dal Movimento 5 Stelle: “Il premier Enrico Letta aveva detto che non sarebbe stato il decreto dei miracoli, ma non pensavamo certo che si sarebbe trasformato nel decreto degli struzzi”, sottolineano i grillini. “C’è la momentanea boccata d’ossigeno per l’alloggio principale – aggiungono – ma è saltata la sospensione Imu per le imprese. Inoltre, restano fuori dal decreto gli immobili affittati a canone concordato. Il governo non ha ritenuto necessario ripristinare alcun beneficio fiscale per questa tipologia di locazione che contribuisce ad alleviare l’emergenza casa soprattutto nelle grandi città”.