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Domenica, 28 Aprile 2024
Le polemiche

Lollobrigida e il caso Trenitalia: "Non mi dimetto". Tutti i dubbi sulla fermata a Ciampino

Il ministro spiega: "Ho agito nella legalità, sono sceso insieme ad altri passeggeri". La tesi di Fs: chiunque, in circostanze particolari, può chiedere una fermata intermedia. Ma è davvero così?

Tiene banco il caso del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, cognato della premier Giorgia Meloni, che come ha scoperto "Il Fatto Quotidiano" è sceso da un treno Frecciarossa che aveva accumulato un forte ritardo, a Ciampino approfittando di una fermata straordinaria. Una fermata che secondo Lollobrigida era "disponibile alla discesa di tutti" e "non solo per me come qualcuno ha riportato". Ma è davvero così?

La tesi di Lollobrigida: "Ho agito nella legalità"

Il ministro dell'Agricoltura ricostruisce i fatti: "Il treno che ho preso per arrivare, ho potuto scoprire solo dopo la partenza, aveva 100 minuti di ritardo e in pochi km ha effettuato diverse lunghe soste. Ho chiesto se fosse possibile scendere in una di queste, come anche altri passeggeri, ma le porte in assenza di passaggi per attraversare i binari non possono essere aperte".

Alla fermata di Ciampino, secondo il ministro, avrebbero potuto scendere tutti, "come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato". "Si è trattata - ha aggiunto - di una fermata straordinaria che, al ricorrere di casi straordinari, Trenitalia realizza abitualmente e che è stata annunciata e resa fruibile per tutti i passeggeri". Una volta sceso Lollobrigida ha continuato il viaggio con l'auto di servizio fino a Caivano, dove era atteso per l'inaugurazione del nuovo parco urbano.

Oggi, a margine del Forum Coldiretti, il ministro ha chiarito che non intende dimettersi. "Non sono mai fuggito al confronto. Sono convinto di aver agito non solo nell'ambito della legalità e della norma ma nell’interesse dello Stato, per rappresentarlo a Caivano. Quella discesa dal treno non era per andare in vacanza o andare a trovare la mia famiglia, ma per andare a fare il mio lavoro". 

Chiunque può chiedere una fermata intermedia? 

La spiegazione di Ferrovie dello Stato, l'azienda pubblica che controlla Trenitalia, è che quando il ritardo supera i 60 minuti chiunque può chiedere una fermata straordinaria, ma il nulla osta viene effettivamente dato solo in presenza di cause di forza maggiore. Una tesi che ha suscitato delle perplessità e qualche ironia sui social.

Fs sostiene che "nelle condizioni generali di trasporto", in conformità al regolamento europeo, "è indicato che, nel caso in cui l'arrivo alla destinazione finale sia previsto con un ritardo superiore a 60 minuti", se il viaggio non risulta più utile "il passeggero ha diritto al rientro al punto di partenza o ad altra località intermedia di sua scelta". La richiesta di scendere a una fermata intermedia e non prevista, si legge, "viene valutata caso per caso e, in relazione ai possibili impatti sulla circolazione e sui passeggeri", quando "si riceve una richiesta legata a particolari esigenze quali, ad esempio di emergenza, di ordine pubblico, ecc". 

Era questo il caso di Lollobrigida? Sembra di no, e in ogni caso nel comunicato non viene specificato. Secondo l'agenzia LaPresse, fonti di Fs avrebbero ammesso che la fermata straordinaria era stata richiesta "per motivi istituzionali", ma nella nota ufficiale diramata dall'azienda nel tardo pomeriggio non si fa menzione di richieste da parte del ministro o del suo entourage. Il comunicato si limita invece a riferire che la fermata di Ciampino era stata chiesta dalla sala operativa di Trenitalia, senza però specificare il motivo, e che comunque "negli ultimi sei mesi, nei servizi Frecce, vi sono stati 207 casi" di questo tipo. 

Un altro aspetto da chiarire è se chiunque possa chiedere di scendere a una fermata ad hoc come sembra sostenere l'azienda. Nelle "condizioni generali di trasporto" di Trenitalia si fa riferimento alla possibilità, in caso di ritardo, di "iniziare il viaggio utilizzando mezzi alternativi" o proseguirlo "e tornare al punto di partenza o ad altra località intermedia" a scelta del passeggero. Ma sembra essere appunto una possibilità offerta ai passeggeri che in caso di forti ritardi optano per treni alternativi.

Il regolamento di Trenitalia

La tesi di Fs in effetti è sembrata inverosimile a molti. "Quando c'è un ritardo" di due ore "e sul treno non c'è un ministro, Trenitalia non prevede fermate straordinarie" scrive su X la giornalista del Financial Times Silvia Sciorilli Borrelli. "Al limite concede dei rimborsi". E Paolo Mieli, su Radio24, si interroga: "Sono curioso di una cosa: Lollobrigida dice che chiunque può chiedere una fermata del treno straordinaria, mi chiedo a chi si sia rivolto Lollobrigida, al capotreno o a Trenitalia? Vorrei dare ai nostri ascoltatori il numero dell'ad di Trenitalia, o di un capotreno".

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