rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Letta taglia i finanziamenti: 180 dipendenti del Pd verso la cassa integrazione

Per il tesoriere del Pd, Antonio Misiani , la situazione economica dei democratici "è drammatica" e con l’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti diventa "inevitabile" il ricorso alla Cassa integrazione

Enrico Letta convoca il consiglio dei ministri per dare avvio al disegno di legge sul taglio al finanziamento pubblico dei partiti. Il Pd, sentito il vento che tira, apre la via della cassa integrazione per i 180 dipendenti. La situazione economica dei democratici “è drammatica” e con l’abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti diventa “inevitabile” il ricorso alla Cassa integrazione. A dirlo non è stato uno preso  caso ma il tesoriere di Largo del Nazareno, Antonio Misiani, che quest’oggi ha incontrato i dipendenti.

Durante l’incontro, avvenuto nella sede del Pd di sant'Andrea delle Fratte (e non sono mancati momenti di tensione), Misiani ha spiegato che già nel 2012 il bilancio, che dovrà essere approvato a giugno dalla Direzione, chiuderà in passivo. Infatti nel luglio scorso il Pd, così come tutti i partiti, rinunciarono in favore dei terremotati dell’Emilia alla rata annuale del finanziamento, l’ultima della legislatura 2008-2013. In più, sempre la scorsa estate è stata approvata la nuova legge sul finanziamento dei partiti che dimezzava i fondi.

Guardando al futuro, Misiani ha illustrato a grandi linee la legge che sarà varata domani dal Consiglio dei ministri: la rata di quest’anno è salva e arriverà regolarmente a luglio, dato che il taglio dei Fondi pubblici sarà azzerato non subito bensì in tre anni, sostituito dal meccanismo del 2 per mille e dalle contribuzioni volontarie.

Queste però “difficilmente”, ha ammesso Misiani, colmeranno il vuoto dei soldi pubblici. A quel punto sarà “inevitabile” il ricorso agli ammortizzatori sociali, tra i quali il Tesoriere del Pd ha nominato due volte la Cassa integrazione ed una volta il contratto di solidarietà. Per la prima, ha spiegato, si cercherà di allungarne il tempo di durata. Ma in prospettiva, ha aggiunto, suscitando agitazione in tutti, si deve pensare ad una diminuzione del numero degli attuali 180 dipendenti, tra i quali si contano sulle dita di una mano quelli in età prepensionabile. Misiani ha escluso i licenziamenti ma non ha indicato alternative precise.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Letta taglia i finanziamenti: 180 dipendenti del Pd verso la cassa integrazione

Today è in caricamento