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Domenica, 28 Aprile 2024
Scintille

Perché Salvini ha querelato Roberto Saviano

Nuovo botta e risposta tra il segretario della Lega e lo scrittore. Il casus belli? I rapporti con la Russia

"Io ho sempre difeso l'interesse nazionale italiano, nel mio Paese e nel mondo, a testa alta. A prendere i soldi dei russi per anni sono stati i comunisti tanto cari a Saviano, non certo i leghisti". Così, con un post su Facebook, il segretario della Lega Matteo Salvini ha replicato allo scrittore e opinionista Roberto Saviano che, prendendo spunto dalla notizia giornalistica di una spia russa infiltata nella base Nato di Napoli, aveva accusato, come si vede da un'immagine allegata al post, Salvini e Silvio Berlusconi di essere "i reali agenti che hanno agito per Putin senza nascondersi e senza documenti dell'Fsb (il servizio segreto russo, ndr)". 

"I più fedeli sostenitori di Putin li abbiamo avuti, per anni, soprattutto in politica" scrive poi Saviano nel post. E poi: "Sull'ambiguità dei rapporti di Salvini e Putin è davvero necessario aggiungere altro? In ogni caso, la comunicazione di Salvini sulla guerra in Ucraina, il suo non aver mai preso le distanze, se non con una conveniente (e finta) svolta pacifista, sono circostanze che parlano da sole".

Parole a cui Salvini non ha tardato a rispondere: "Da ministro ho combattuto le mafie coi fatti, con leggi e sequestri, abbattendone ville e confiscandone patrimoni. C’è chi chiacchiera e copia, c’è chi fa e ottiene risultati. Caro Roberto, hai vinto una querela che spero servirà a portare soldi a qualche associazione di volontariato che combatte la mafia coi fatti, non con le parole". Ospite della kermesse di 'Affari Italiani', l'ex ministro ha poi messo le cose in chiaro: "Da oggi querelo chiunque dica che io sono al servizio dei russi, perché io sono esclusivamente al servizio del popolo italiano e mi sono rotto le scatole di questa gente che ha tempo da perdere e apre la bocca solo per darle fiato...".

Quindi la controreplica dello scrittore: "Salvini spera forse di potermi querelare di nuovo su carta intestata del Viminale con l'appoggio del governo… come ha fatto al tempo del Conte I. Ma pare ignorare che quella foto sulla piazza Rossa e tutta la sua sperticata difesa di Putin, da lui definito come leader democratico mentre ammazzava i suoi oppositori politici, renderà impossibile questa eventualità. Se poi mi vuole querelare, che lo faccia. Magari avrà voglia di venire a riferire sotto giuramento sui suoi rapporti con il regime russo".

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