rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Sussidi

"Sì al reddito di cittadinanza regionale": cosa hanno detto davvero Conte e Todde

L'ex premier critica la "demonizzazione del sussidio per i più poveri fatta dall’attuale governo Meloni". Ma di qui a parlare di un ritorno del reddito di cittadinanza "in salsa sarda", dopo la vittoria alle regionali, ce ne passa

Dopo la vittoria alle elezioni regionali in Sardegna, si torna a parlare di reddito di cittadinanza: "Vogliamo rafforzare il reddito di cittadinanza in ogni regione conquistata", dice  il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, intervenuto su Rete4 durante la trasmissione "Diritto e Rovescio". L'ex premier critica la "demonizzazione del sussidio per i più poveri fatta dall’attuale governo Meloni".

Conte: "Lavorare a livello regionale sul reddito di cittadinanza"

"Non solo siamo assolutamente disponibili a lavorare anche a livello regionale sul reddito di cittadinanza - ha spiegato l’ex presidente del Consiglio intervistato da Paolo Del Debbio - ma addirittura vogliamo andare in Europa per stabilire a livello europeo questo criterio del reddito europeo di dignità, visto che abbiamo dei governanti a mio avviso ottusi, mentre invece noi lavoriamo e vogliamo fare in Italia, al pari di tutti gli altri Paesi, una misura europea universale". In realtà non è ben chiaro a cosa faccia riferimento Conte, almeno per l'immediato futuro.

"In Sardegna il divario della povertà è aumentato tantissimo"

"In Sardegna il divario della povertà è aumentato tantissimo e ci sono persone fragili in situazioni incredibili", ha detto Alessandra Todde, intervistata da Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 in merito all'eventualità di introdurre un reddito di cittadinanza sardo: "In questi giorni ho parlato con una signora a Cagliari, nel quartiere periferico di Sant’Elia, che ha un figlio disabile e ogni volta che rientra a casa fa prima sette piani a piedi con la carrozzina e poi col figlio dopo perché l'ascensore è guasto". "Ci sono persone che hanno perso la dignità del vivere - spiega la leader isolana del campo largo - e bisogna occuparsi di loro. Il reddito di cittadinanza è stato una buona misura per difendere le persone fragili e povere. Quindi attenti a denigrare e dare giudizi rispetto a misure che sono state importanti per il nostro Paese". "Poi possiamo parlare di miglioramenti rispetto alle misure attive legate al lavoro - aggiunge Todde -. Su questo non mi tiro indietro, ma la povertà non è una colpa, in Sardegna non lo sarà e farò quel che posso per aiutare chi è più fragile e povero".

C'è l'assegno di inclusione

Ma di qui a parlare di un ritorno del reddito di cittadinanza "in salsa sarda" ce ne passa. I fondi per pensare a un ritorno di un sussidio con requisiti di accesso simili a quelli del reddito di cittadinanza "che fu", semplicemente, oggi non ci sono nel bilancio regionale. E a livello nazionale l'assegno di inclusione è l'unico grande nuovo ammortizzatore sociale, erogato dal 1° gennaio 2024, che prende il posto del reddito di cittadinanza, ma con requisiti più stringenti e una platea ridotta di beneficiari.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Sì al reddito di cittadinanza regionale": cosa hanno detto davvero Conte e Todde

Today è in caricamento