Renzi premier per alcune ore, poi lo stop: "Berlusconi non ha voluto"
Il "rottamatore" in un'intervista al Corriere e a La Stampa, uscita in contemporanea su cinque quotidiani esteri, racconta di come, fino all'ora di pranzo di ieri, il premier in pectore era lui "ma il Pdl ha avuto paura. Io posso aspettare"
"Io non sono in corsa per la Presidenza del Consiglio. Ma non è stato Bersani a mettere il veto sul mio nome. Lui non ha avuto alcuna obiezione su Letta come su di me. Nè tantomeno Napolitano. La mia impressione è che se c'è stato un veto a metterlo sia stato Berlusconi''.
Matteo Renzi, in un colloquio con il Corriere della Sera, ribadisce che l'incarico di formare il nuovo governo non sarà affidato a lui.
"Berlusconi ha avuto paura. Paura di andare a votare subito. Ma io non ho fretta. Magari si vota tra sei mesi. Magari il governo decolla e va avanti due anni, anche tre. Posso aspettare. Il dato della giornata è che per la prima volta gran parte del Pd si è ricompattato su di me".
Quanto al partito, in un'intervista pubblicata dalla Stampa e in uscita in contemporanea su cinque quotidiani esteri - El Pais, The Guardian, Le Monde, Suddeutsche Zeitung e Gazeta Wyborcza - Renzi spiega: "Non sono interessato a cambiare il Pd, mi interessa cambiare l'Italia", perchè "se l'Italia fa l'Italia, stiamo meglio tutti compresa l'Europa. Mi può interessare cambiare il Pd se serve a cambiare il Paese. Io ho 38 anni, sono un ragazzo molto fortunato, tutte le mattine lavoro in questo ufficio e dovrei pagare il biglietto per entrare. Non ho l'ambizione, come dice qualcuno, di cambiare poltrona. Vorrei cambiare il Paese".
Sulla partita del Quirinale, ammette, "è mancata la leadership da parte del mio partito". Quanto allo scenario nazionale, "io vorrei solo due partiti in Italia, come dappertutto", sarebbe "l'ideale", aggiunge, "il problema è che c'è una legge elettorale con la quale alla fine non sai chi ha vinto".
