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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Sondaggi, lotta Lega-M5s per il primato: ma un dato preoccupa tutto il mondo politico

Secondo l'ultimo sondaggio Cise / Sole 24 Ore alla Lega il 30,6 per cento delle intenzioni di voto. Segue il Movimento 5 stelle al 27,1 per cento. Ma tutte le rilevazioni recenti raccontano un fenomeno di cui si parla troppo poco: gli astenuti e gli indecisi sono sempre di più

L'ultimo sondaggio Cise presentato da Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore racconta con chiarezza alcune tendenze della politica italiana che vale la pena approfondire. Non sorprende il primato della Lega, a cui viene attribuito il 30,6 per cento delle intenzioni di voto. Segue il Movimento 5 stelle, al 27,1 per cento. La sensazione è che il distacco tra i due partiti, come un tira e molla, continuerà a cambiare nel corso della lunga campagna elettorale che ci accompagnerà fino alle elezioni europee del prossimo maggio 2019. Il Pd è fermo al 16,9 per cento, Forza Italia all'8,3 per cento. Appaiati al 3,8 per cento ci sono secondo questa rilevazione Fratelli d'Italia e +Europa. Ma secondo molte rilevazioni recenti il dato che più sorprende è quello sugli astenuti e sugli indecisi. Procediamo con ordine.

Sondaggi, spostamenti di voto Lega-M5s

Molto interessante l'analisi dei flussi elettorali e gli spostamenti di voto dalle elezioni politiche dello scorso 4 marzo  fino a oggi. L’88 per cento di coloro che hanno votato Lega alle elezioni la rivoterebbe, ma non solo: secondo D'Alimonte il Carroccio può contare su flussi di voti in entrata da chi lo scorso 4 marzo aveva votato tre diversi partiti: Forza Italia, Fratelli d’Italia e anche M5s. L'elemento che fa riflettere in casa pentastellata è proprio questo: solo due elettori su tre tra coloro che hanno votato M5s alle elezioni politiche lo rivoterebbero; un terzo del totale infatti si asterrebbe (14 per cento), voterebbe Lega (12 per cento), o altri partiti. 

Sondaggi, doccia fredda per Lega e M5s

Ultimi sondaggi, astensione in crescita: perché?

Non si è invece forse parlato a sufficienza negli ultimi mesi di un "partito" che sfiora il 30 per cento: si allarga il bacino dell’astensione. Gli astenuti erano il 26,9 per cento lo scorso 4 marzo. Ora secondo il sondaggio Cise/Sole24 Ore sono il 28,8 per cento. ll fenomeno dell'astensione è una chiave decisiva per capire correnti e gorghi in formazione nella pubblica opinione. Anche secondo un sondaggio Euromedia di due settimane fa l'astensione era al 28 per cento.

Il peso in aumento dell'astensione è confermato poi da un sondaggio Ipsos di fine novembre, che stimava gli astenuti e gli indecisi addirittura al 36 per cento. Secondo un sondaggio Tecné di dieci giorni fa l’area dell’astensione/indecisi si attesta al 40,8 per cento.  Una crescita costante nell'ultimo semestre di cui non si può non tenere conto. A conti fatti, quasi tre milioni di elettori in più rispetto alle politiche probabilmente non si recherebbero alle urne. Un segnale preoccupante, per tutto il mondo politico. Quasi tutto. Al crescere delle astensioni secondo molti sondaggisti ci sarebbe per ora un solo partito che sembra procedere per la sua strada senza eccessivi patemi: è la Lega, grazie alla forte tenuta del proprio elettorato, molto fedele, il più fedele rispetto alle altre forze politiche. Ma anche per il Carroccio i sondaggi non sono più "da sogno" come solo qualche settimana fa.

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