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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Berlusconi, tanto rumore per nulla: la Giunta non decide (per oggi)

Toni accesi durante il confronto sulla decadenza del Cav, ma la prima giornata termina con un nulla di fatto. Il Pdl chiede il rinvio in attesa della decisione di Strasburgo. Il Pd risponde picche: "Votare ora". La partita è aperta

ROMA - Pronti via ed è stato subito scontro. Sono bastati pochi minuti, poi la Giunta delle elezioni e delle immunità si è infiammata. E non poteva essere altrimenti, visto che c’è di mezzo la cacciata o meno da Palazzo Madama del Senatore Silvio Berlusconi. Attenzione però: oggi è finita in chiacchiere e lo scontro, almeno in queste ore, era stato ampiamente annunciato. Le ragioni del Pdl in difesa del "Capo", l'intransigenza del Pd deciso a segare la carriera parlamentare del Cavaliere. Il grosso del dibattito, il succo della faccenda, si apprezzerà nelle ore del voto, non ora. Sta di fatto che il caso è chiaro, così come le posizioni in campo. Comprese le minacce, quelle del Pdl, dei ministri, dei falchi e un po' meno delle colombe: se cade Silvio non ci sarà più spazio per le larghe intese. 

Berlusconi, l'ora è "Giunta": Pd il migliore alleato

Discorsi di domani. Oggi c'è stato solo lo spazio per disporre le truppe nel campo di battaglia. A cominciare da Andrea Augello, il relatore del Pdl, in difesa del leader maximo del centro-destra, che ha aperto i lavori in Giunta. Il senatore, in avvio, ha depositato un proposta di circa novanta pagine, la relazione difensiva, strutturata su tre questioni pregiudiziali incentrate legge Severino.

"Strasburgo, salvami tu"

TRE PREGIUDIZIALI – La prima pregiudiziale è la più soft: la richiesta alla Giunta stessa di una verifica sull'ammissibilità di un ricorso alla Consulta. La seconda, leggermente più decisa: impugnare e sollevare questione di costituzionalità su una decina di profili poco chiari circoscritti dal relatore. La terza, la vera strategia Pdl: sollevare l'affaire Berlusconi alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con una procedura accelerata. In sostanza il Pdl, prova ad allungare il brodo, sospendendo e rimandando il verdetto al Senato. Anche questo si sapeva. L’unica novità si chiama Strasburgo. 

Paura Pd: "Ci sono traditori che possono salvare Berlusconi"

PD PUNTA AL VOTO UNICO – E il Partito democratico? Per adesso ha risposto picche. Anzi è deciso a votare immediatamente. Sul caso Berlusconi? No, solo sulle tre pregiudiziali di Augello. Ma c’è un bel però: votando le tre pregiudiziali i membri della Giunta esprimeranno un parere unico sulla relazione Augello. Quindi bocciate le tre eccezioni, sarà bocciata la relazione. E viceversa. Bocciata la relazione, cadrebbe anche il relatore. Non la procedura, ma diciamo il grosso della difesa. Via così, un po' farraginosamente. 

La minaccia del Cav: "Se cado io vanno tutti a casa"

In attesa del voto, così, il Pd procede compatto e cassa la carta Strasburgo. "Non è ricevibile", ha spiegato il senatore del Pd, Felice Casson. "Non c’è ancora un atto della giunta, quantomeno bisogna aspettare che ci sia una decisione per presentare ricorso". E sui tempi della pratica decadenza Berlusconi-Pdl-governo: "Sui tempi sarà la Giunta a decidere", ha detto il presidente dell’assemblea Dario Stefàno. 

E intanto, mentre a Palazzo Madama si discute, sono giunte le prime notizie sul ricorso presentato dai legali di Berlusconi alla Corte europea dei diritti dell’uomo: la prima valutazione sull'ammissibilità "potrà arrivare non prima di tre-quattro mesi". Fino ad allora Berlusconi sarà ancora senatore? Anche questa è una storia di domani. 

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