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Venerdì, 26 Aprile 2024

Allarme rifiuti radioattivi: "Porti italiani senza controlli"

Circa 25 milioni di euro spesi per proteggere le coste dall’ingresso di materiali contaminati, ma i traffici di rifiuti radioattivi sono capillari e a qualcuno le scorie sono arrivate anche in casa

L'Italia è uno dei più grandi importatori di metalli. Una questione di fondamentale importanza, visto che nel passato siamo stati protagonisti di traffici illegali di rifiuti radioattivi. Il rischio di trovarsi in casa un prodotto radioattivo non è campato in aria.

Per fare un esempio, nel 2011 a Genova, grazie a dei controlli effettuati da un privato, è stato intercettato un container carico di diverse tonnellate di metalli che è risultato contaminato da Cobalto 60. Il carico proveniva dagli Emirati Arabi ed era destinato ad un impianto produttivo dell’alessandrino ma prima di arrivare in Liguria era transitato dal Porto di Gioia Tauro con tanto di bolla d’accompagno: nessuno si era accorto della radioattività sprigionata dal container. Ma questo è solo uno degli episodi di "sviste" raccontati da Peter D'Angelo sulle pagine on-line del Corriere.it.

Fonte: Corriere.it →
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