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Venerdì, 26 Aprile 2024

Gli hacker pubblicano i dati dei "traditori" rubati dal sito di incontri Ashley Madison

Nomi, indirizzi, carte di credito e preferenze sessuali di più di 37 milioni di utenti sono stati messi online dal gruppo "Impact Team" che pochi giorni fa ha violato il sito per traditori seriali della Avid Life Media. Come riporta il Daily Mail, nella lista ci sono anche banchieri, funzionari Onu e dipendenti del Vaticano

Sono finiti online i dati dei frequentatori di AshleyMadison.com, il sito per "traditori" che di recente è stato vittima di un attacco hacker.

Nomi, età, fantasie sessuali, indirizzi, numeri di telefono e carte di credito di più 37 milioni utenti erano contenuti in un file da 9.7 gigabyte chiamato "Time's Up" (ossia: "Il tempo è finito"), condiviso nel cosiddetto "dark web" da parte del gruppo hacker "Impact Team", che aveva minacciato la diffusione di questi dati sensibili qualora non fossero stati chiusi anche altri due siti amministrati dalla Avid Life Media (la stessa responsabile di AshleyMadison.com e altri indirizzi con "scopi" simili).

Scrive il Daily Mail:

Tra gli indirizzi email pubblicati ci sono anche quelli di alcuni membri del governo e delle forze armate britanniche e americane, di dipendenti di grandi compagnie come IBM e BAE Systems, nonché di istituzioni come la Chiesa Cattolica e le università di Harvard e Yale

Ma perché il sito è finito nel mirino degli hacker? Secondo Impact Team, il 90 per cento degli iscritti ad AshleyMadison.com sarebbero uomini, a differenza di quanto sostenuto dai responsabili, che puntavano a far credere all'esistenza di un rapporto 50/50 tra uomini e donne. Molti dei profili femminili presenti sul sito sarebbero poi dei fake.

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"C’è la possibilità che il vostro uomo si sia registrato sul più grande sito di incontri extraconiugali al mondo, ma non abbia mai incontrato nessuno. Ci ha solo provato. Se può fare qualche differenza", fanno sapere gli hacker. "Ritrovate il vostro profilo fra questi dati? È un errore di ALM, che vi ha mentito. Fategli causa e chiedete i danni. Poi andate avanti con la vostra vita. Imparate la lezione e fate ammenda degli sbagli. Ora è imbarazzante, ma lo supererete", concldue il gruppo.

La società ALM ha definito "criminale" l'azione degli hacker, accusandoli di essersi "attribuiti il ruolo di giudice, giuria ed esecutore" per imporre alla società la propria "personale nozione di virtù".  

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Fonte: Daily Mail →
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