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Sabato, 27 Aprile 2024

Inneggia alla jihad su Facebook: espulso un pakistano di 27 anni

L'uomo, residente a Teramo, postava sul suo profilo Facebook commenti e immagini che inneggiavano alla guerra contro l'Occidente

Dopo otto mesi di indagini la Digos du Teramo ha individuato ed espulso un 27enne pakistano, S.M., giunto in Italia nel 2015. Come riportato in una articolo di Veronica Marcattili su La Città, il quotidiano della provincia di Teramo, dai controlli effettuati dalla Polizia Postale e dalla Questura di Teramo, è emerso come il pakistano avesse messo in atto sulla sua pagina Facebook una vera e propria campagna a favore della jihad: foto, post e video pubblicati sul social network dal 27enne inneggiavano alla guerra contro l'Occidente, con chiari riferimenti alle ideologie estremiste dello Stato Islamico.

Le indagini sono partite dopo la segnalazione di una donna romena di Giulianova che aveva avuto una relazione con il 27enne pakistano. Proprio durante il periodo in cui in due si sarebbero frequentati, la donna avrebbe fatto caso al materiale pubblicato su Facebook.

Arrivato in Italia nel 2015

L'uomo di origini pakistane e di religione musulmana, era giunto in Italia nel marzo del 2015, stabilendosi nella città di Campobasso. Prima dell'arrivo nel nostro Paese era stato in Francia. Negli ultimi due anni aveva vissuto tra Giulianova, Campobasso e Teramo, portando avanti la sua personale jihad sui social.

Il comunicato della Questura di Teramo

“Dall’attività info investigativa, svolta in collaborazione con la Polizia Postale del Compartimento Abruzzo, si è riscontrato un indubbio ‘oltranzismo religioso’, comprovato in particolare dalla presenza di allarmanti foto ed immagini sopra menzionate su Facebook, chiaramente ed inequivocabilmente indicative di un’adesione, quanto meno ideologica, al terrorismo di matrice religiosa islamica, atteso che comunque non sono emersi riscontri relativamente a progettualità ostili o collegamenti con organizzazioni terroristiche – spiega la Questura in una nota stampa - Visti i concreti e chiari indicatori di pericolosità, la Commissione Nazionale per il diritto di asilo aveva anche disposto la revoca della protezione sussidiaria e, conseguentemente, la Questura di Campobasso, decretava il rifiuto del rilascio del permesso di soggiorno. In data 15 settembre, a conclusione dell’attività investigativa, personale della D.I.G.O.S. di Teramo, della Polizia Postale e con la collaborazione della D.I.G.O.S di Campobasso, su decreto della D.D.A. di L’Aquila che ha coordinato le indagini, ha potuto accertare anche che il pakistano occultava il proprio passaporto presso un connazionale dimorante in un Centro di accoglienza nella provincia di Campobasso, con l’evidente scopo di evitare un’eventuale l’espulsione immediata dal Territorio Nazionale hanno effettivamente rinvenuto presso l’abitazione dell’amico”.

Fonte: La Città →
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