L'ex presidente della Regione: "Promuovete quel ragazzo". E lui prende 30 all'esame

Sono giorni difficili per Maria Rita Lorenzetti, ex presidente Pd della Regione Umbria ed ex presidente di Italferr. Si trova infatti agli arresti per associazione a delinquere e corruzione nell'ambito dell'inchiesta sui lavori del passante Tav di Firenze.

In base alle rivelazioni di Repubblica, spunta anche uno sgradevole e pesantissimo caso di "raccomandazione universitaria". Il 3 settembre dello scorso anno avrebbe fatto infatti una telefonata alla professoressa Gaia Grossi, ordinaria di Chimica generale all'università di Perugia e anche suo ex assessore alle Politiche sociali alla Regione Umbria.

L'obiettivo della chiamata è chiaro: raccomandare uno studente di Odontoiatria che - spiega l'ex presidente Pd della Regione Umbria - deve assolutamente aprire uno studio a Terni in tempi brevi, ma ha paura che uno studente con più soldi di lui arrivi prima sul mercato. La Lorenzetti viene contattata dal padre dello studente: entro poche settimane il ragazzo "deve" passare l'esame di patologia generale. La Lorenzetti si attiva senza sapere che i carabinieri del Ros di Firenze registrano tutto.

Dalle intercettazioni, pare che la docente capisca al volo dove voglia andare a parare la Lorenzetti: "Ho capito, ha bisogno di non essere fermato ingiustamente, diciamo così, per qualche finezza accademica". "Ecco ecco, brava, hai capito perfettamente, Gaia mia", le fa eco la presidente Lorenzetti: "Noi siamo concrete e pratiche senza tante seghe. Insomma, questa è l'ansia di chi dice: "Io non è che sono figlio di papà, sono uno normale che però sto più avanti di quest'altro, allora vorrei arrivare prima".

Scrive Repubblica:

Il 6 settembre la professoressa Grossi annuncia alla amica Maria Rita di aver parlato con il rettore, il professor Francesco Bistoni, ordinario di microbiologia. "Lo vedo domani pomeriggio perché queste cose è meglio farle di persona, comunque si è prosternato perché gli ho detto da chi viene. "A disposizione" (ride). Ti faccio sapere domani... Però insomma la persona è molto molto, molto vicina a lui, è la sua allieva". L'indomani annuncia: "Fatto!". "Sei grande", le risponde Lorenzetti. E la professoressa commenta: "Come si diceva, a noi chi c'ammazza?". Lorenzetti però ha bisogno di ulteriori chiarimenti: "Il ragazzo deve avere qualche informazione o va tranquillo?". Risponde la professoressa: "Lui (il rettore, ndr) ha detto: "Cosa fatta"".

Sarebbe già tutto squallido e gravissimo. Ma non è tutto. Il padre dello studente non è tranquillo e vorrebbe addirittura che il figlio conoscesse in anticipo le domande. Così comunica alla amica Lorenzetti gli argomenti preferiti dal figlio.

Ma ancora non basta, perché la professoressa Romani non sembra aver capito che deve avere un occhio di riguardo per il ragazzo. Maria Rita Lorenzetti torna alla carica con Gaia Grossi: "Allora bisogna proprio che Frà (Francesco, il rettore, ndr)... Gli devi dire, guarda, proprio per le ragioni che ti ho detto io ci tengo proprio in modo particolare appunto che la chiami". Perché - dice il padre del ragazzo - "a lui non gli può dire di no perché trema". Cioè la docente non potrebbe dire di no al rettore.

Quanto avrà preso questo studente all'esame secondo voi? Ve lo diciamo subito: 30.

Il padre del ragazzo chiama Maria Rita Lorenzetti. È entusiasta: "Allora, il mio è andato a fare la visita, è rimasto contentissimo, però gli ha ordinato 30 analisi da fare". La presidente resta un momento disorientata, poi capisce: "Eh, quindi? Alla grande. Ah, ecco 30 analisi, scusami, c'ho avuto un momento... Quindi alla grande". In serata Maria Rita Lorenzetti invia un sms all'amica Grossi: "Tutto a posto. 30. Grazie e ringrazia il capo".