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Venerdì, 26 Aprile 2024

Dopo la strage jihadista riapre il ristorante italiano Cappuccino: "La vita trionfa sulla morte"

Il ristorante-caffè Cappuccino di Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, ha riaperto i battenti dopo essere stato uno dei luoghi in cui avvenne l'eccidio del 15 gennaio 2016, con 30 morti. Il proprietario italiano Gaetano Santomenna perse nell'attacco il figlio e la moglie.

Il ristorante-caffè Cappuccino di Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, ha riaperto i battenti dopo essere stato uno dei luoghi in cui avvenne l'eccidio del 15 gennaio 2016, con 30 morti.

Fu l'ultima delle quattro strutture attaccate 17 mesi fa, e non aveva più riaperto dopo gli attentati.

"Questa riapertura simboleggia la vittoria della vita sulla morte, la determinazione di costruire un Burkina in pace, libero dall'odio, dalle violenze assurde e inutili", ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture Eric Bougouma.

Il Cappuccino è stato completamente ricostruito e sono stati installati nuovi dispositivi di sicurezza, vetri blindati e un muro anti-intrusione.

"Se si fosse costruito un ristorante a Parigi o Milano, sarebbe stata applicata la stessa norma", ha indicato il proprietario italiano Gaetano Santomenna, che ha perso nell'attacco il figlio e la moglie

In tanti si sono recati all'inaugurazione per incoraggiare il proprietario e per celebrare "una nuova vita".

Il 15 gennaio 2016 un commando di tre assalitori ha attaccato con armi automatiche bar e hotel nel centro della città, uccidendo 30 persone, per lo più stranieri, e facendo 71 feriti. L'attacco è stato rivendicato da al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) e attribuito al gruppo dell'algerino Mokhtar Belmokhtar.

Fonte: 20minutes.fr →
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