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Sabato, 27 Aprile 2024

Willy, parla il padre di Pincarelli: ''E' un bravo ragazzo, ma quando beve...''

Il papà di uno dei quattro arrestati per l'omicidio avvenuto a Colleferro ha commentato l'arresto del figlio: ''Non è un attaccabrighe, se non avessero chiamato i fratelli Bianchi questo non sarebbe successo''

Stefano Pincarelli, padre di Mario, uno dei quattro ragazzi arrestati per l'omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte, ha raccontato all'Adnkronos alcuni dettagli che riguardano il figlio, commentando la vicenda che lo vede protagonista: "Mario è un ragazzo affettuoso, quando vede qualcuno in difficoltà deve difenderlo, è fatto così. Ed è per questo che è successo tutto. Quel sabato sera è uscito, è tornato a casa intorno alle 4,30 di domenica. Io ero sveglio, mi ha salutato e mi ha detto che sarebbe andato a dormire da alcune amiche. Ma un genitore come sa dove va un figlio o cosa fa? E stato un mio amico a dirmi, poco più tardi, cosa era successo. Mia moglie non sapeva nulla. Non è un attaccabrighe, ma gli prende una cosa dentro quando vede qualcuno in difficoltà e deve intervenire".

Del figlio per il quale stravede dice: "Mario è un ragazzo perbene, generoso - ci tiene a precisare - ma la sera quando esce beve e non capisce più niente. Anche i Bianchi (Marco e Gabriele, ndr), io li conosco da quando sono piccoli, mi chiamano zio. Sono bravissimi ragazzi, sono andato a casa loro poco prima che succedesse il fatto. Ma si sa, quando escono esagerano con l’alcol".

"Mia moglie oggi è chiusa a casa che guarda il soffitto con gli occhi sbarrati. Non fa che ripetere che le è morto un figlio, ma non parla di Mario. Parla di Willy. Per noi è come se avessero ucciso nostro figlio - aggiunge sempre all'Adnkronos - Questa storia ci ha devastato. Io ho una figlia di 30 anni - racconta ancora Stefano, in zona conosciuto come Pellico - nata da un precedente matrimonio, ma per mia moglie Fernanda, Mario è l’unico. E' una donna devastata, da quando è successo quello che è successo l’ambulanza è venuta qui a casa quattro volte. Fa avanti e indietro dall’ospedale, soffriva già di depressione e attacchi di panico, oggi non vive più. Sono state scritte tante sciocchezze su Mario, compresa quella che praticasse sport da combattimento: ha fatto un anno di Karate quando aveva 7 anni e non ha più fatto nulla. Ha studiato al Cannizzaro di Colleferro, poi non gli piaceva e si è messo a lavorare con i ponteggi. E bravissimo, col suo stipendio ci dava pure una mano a casa visto che lavoro solo io come piastrellista quando mi chiamano".

Mario è incensurato, dice. "Ha avuto quel problema tempo fa con un vigile urbano che aveva rimproverato un ragazzo che non aveva la mascherina, gli ha fatto un gesto per invitarlo a lasciar perdere, gli ha detto di andarsene a quel paese e il vigile gli ha dato un calcio nel sedere. Poi una volta lo hanno trovato con l’erba, ma niente di che. Adesso quanti anni lo terranno in carcere? Con sta storia si è rovinato. Hanno cominciato la rissa, lui ha preso le parti di Belleggia, quello che ha cantato - racconta - si è preso le sue responsabilità Mario, quando lo hanno chiamato i carabinieri non sapeva che quel ragazzo era morto, ha detto subito cosa era successo, non si è nascosto". "Mia moglie l’ha sempre educato, girava sempre pulito, profumato - continua, abbassando gli occhi - con questa storia si è rovinato".

 "Mario è stato coinvolto nella rissa con Belleggia (Francesco, ora ai domiciliari nella sua casa di Artena, ndr) e se ne stavano andando, era finito tutto. Due ragazzi che erano lì hanno chiamato i Bianchi chiedendogli di intervenire. Se non avessero fatto quella telefonata tutto questo non sarebbe successo".

Fonte: Adnkronos →
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