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Venerdì, 26 Aprile 2024
Nato due volte

Andrei ha il cuore in "cortocircuito": operazione salvavita a soli 80 giorni

La storia di un bimbo macedone nato con una rara patologia. Dopo il "no" di diversi ospedali in tutta Europa, i genitori sono stati accolti dall'Irccs San Donato di Milano

C'è un bimbo, Andrei, nato due volte: la prima in Macedonia, neppure tre mesi fa, e la seconda a Milano dove i medici lo hanno operato al cuore. Un intervento delicato - lui è il secondo bambino più piccolo al mondo mai sottoposto alla pratica di "ablazione" (così si chiama) - e perfettamente riuscito. 

Andrei ha appena 80 giorni e pesa quattro chili. Ha un problema congenito al cuore (la Sindrome di Wolff Parkinson White) che è soggetto a veri e propri "cortocircuiti" e fanno salire la pressione in modo pericoloso. Normalmente il cuore è attraversato da un solo "filo elettrico", che ne consente il regolare battito. Quello di Andrei ne ha tre di fili: una sindrome che colpisce 1 bambino ogni 5000.

E' nato in Macedonia e lì non è possibile sottoporlo alle cure necessarie. Vive tutti i suoi giorni ricoverato in terapia intensiva. Così mamma Sara e papà Mirko iniziano a cercare una struttura capace di salvare la vita del loro bimbo ma ricevono solo "No": i pochi giorni di vita del bambino e l'estrema complessità dell'artimia pregiudicavano la buona riuscita di qualsiasi operazione. La prassi, infatti, prevede che la sindrome di Wolff Parkinson White venga trattata mediante cure farmacologiche. I pazienti sono sottoposti all'intervento soltanto intorno ai 16 anni. Le condizioni di Andrei non avrebbero permesso al bambino di sopravvivere a lungo. I medici dell'Irccs Policlinico San Donato di Milano (Gruppo San Donato) invece accolgono la famiglia.

Un fondo governativo macedone finanziato il viaggio con un aereo militare. I nosocomio italiano mette a  disposizione un'ambulanza per il trasporto dall'aeroporto all'ospedale. Andrei è sottoposto a un intervento di ablazione cardiaca: la procedura sfrutta la capacità delle sonde di produrre onde elettromagnetiche che distruggono il tessuto patologico nel cuore. Un evento eccezionale: è il secondo bambino più piccolo al mondo mai ablato, il più piccolo in assoluto, però, a presentare 3 vie accessorie atrioventricolari, ovvero 3 fili elettrici capaci di creare veri e propri cortocircuiti nel cuore e portare la frequenza del battito cardiaco oltre i 250 battiti al minuto. A operare il piccolo paziente, il professor Carlo Pappone, responsabile dell'unità operativa di Aritmologia Clinica e del Laboratorio di Elettrofisiologia dell'Irccs, con Gabriele Vicedomini, Giuseppe Ciconte e Tommaso Aloisio. 

"In questi momenti scopri di essere utile"

Per l'intervento, l'équipe medica è ricorsa all'utilizzo di sondini di piccolissime dimensioni che potessero adattarsi al bambino. L'operazione è riuscita e, dopo alcuni giorni trascorsi in terapia intensiva, Andrei è pronto a tornare in Macedonia con i suoi genitori."Siamo contenti del risultato ottenuto - ha spiegato Pappone - perché al di là della buona riuscita dell'operazione e del suo indiscutibile contributo scientifico, ciò che conta davvero per noi è l'aver salvato la vita del piccolo Andrei e aver ridato fiducia e speranza ai suoi genitori, di cui ammiro profondamente la tenacia e la volontà di non arrendersi. Eseguire questa ablazione sembrava una impresa fuori dalle possibilità attuali della pratica clinica ma io sapevo che era possibile, avendo già eseguito nella mia vita professionale migliaia di questi interventi, ma questa volta ero difronte al più piccolo di sempre. La provvidenza ha mosso e ispirato le mie mani ridando la vita a questo neonato. Sono questi i momenti in cui un medico scopre di essere importante e utile".

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