Alternanza scuola-lavoro, il nodo sicurezza: cosa cambierà

Rendere il passaggio tra scuola e lavoro più fluido, colmare quel divario tra formazione e occupazione che caratterizza troppo spesso il nostro sistema educativo ed economico. Allo stesso tempo però garantire la massima sicurezza agli studenti impegnati nelle esperienze lavorative ed evitare che queste si traducano in bieco sfruttamento. Il tema dell'alternanza scuola-lavoro è tornato prepotentemente di attualità dopo l'incidente costato la vita a Lorenzo Parelli, il 18enne di Udine morto durante il suo ultimo giorno di stage gratuito in un'azienda. Di alternanza scuola-lavoro da rivedere parlano i ragazzi scesi in piazza negli ultimi giorni, di sistema da aggiornare parlano anche i ministri e spunta il "bollino blu" per le aziende sede di stage. Capiamo meglio di cosa si tratta. 

Come funziona l'alternanza oggi

L’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) in linea con il principio della "scuola aperta".

Un regolamento composto da 7 articoli spiega i diritti e i doveri delle studentesse e degli studenti. Si prevede che i ragazzi, "siano accolti in ambienti di formazione adeguati e sicuri che favoriscano la crescita della persona e coerenti con l'indirizzo di studio seguito. Studentesse e studenti avranno diritto ad esprimere alla fine del percorso una valutazione sull'efficacia e sulla coerenza del percorso di alternanza effettuato rispetto al proprio indirizzo di studio. E dovranno essere supportati da tutor dell'azienda ospitante in rapporto al rischio delle attività svolte". I ragazzi hanno il dovere di frequentare le attività per almeno tre quarti delle ore previste, rispettare le norme in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, mantenere una riservatezza in relazione a dati, informazioni e conoscenze specifiche delle aziende visitate. Gli allievi sono assicurati, a carico dello Stato, all'Inail contro gli infortuni e coperti da un'assicurazione per la responsabilità civile verso terzi. 

Bianchi: "Formula superata"

"Credo che sia importantissimo una scuola aperta in cui si facciano esperienze. L'alternanza scuola-lavoro di 10 anni fa è stata superata, dobbiamo tornare a una scuola che integra il percorso educativo a esperienze esterne, il territorio è una risorsa, ma da fare in pienissima sicurezza. E come ho già detto in altre occasioni: sul lavoro valgono le regole del lavoro. Non esperienze spot, ma di accompagnamento. Non un lavoro qualsiasi, ma collegato al percorso scolastico", dice il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi a Radio 24. 

Il bollino blu

Il primo a parlare di "bollino blu" per le aziende sede delle esperienze lavorative per i ragazzi è stato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. E Bianchi si pone sulla stessa linea. "La quantità di morti sul lavoro è inaccettabile per tutti, non riguarda solo il ministero dell'Istruzione, bisogna azzerare le morti sul lavoro, la scuola non è un mondo a parte. Detto questo prepareremo un tavolo insieme e ancora una volta ascolteremo le istanze dei ragazzi. Stiamo facendo la riforma dell'orientamento scolastico con il Pnrr. Ma sicurezza totale e non solo per gli studenti. E' indecente il numero di morti sul lavoro".  

Di fatto il bollino blu è una certificazione di garanzia, un "marchio” da attribuire a quelle realtà che si sono distinte nei progetti di stage per qualità, sicurezza, garanzie. L'idea di una certificazione simile era già stata lanciata da Confindustria nel 2017. Adesso l'idea dovrebbe essere rilanciata e implementata a livello nazionale individuando dei parametri di valutazione. Al momento, si tratta di buoni propositi rispolverati dopo la morte del 18enne di Udine.