rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
La storia / Fermo

Il medico che va di notte a casa della paziente (appena dimessa) e le salva la vita

La storia di Francesco Bernetti Evangelista, chirurgo che lavora al pronto soccorso di Fermo, nelle Marche. E di Giulia, 15enne visitata e dimessa con febbre altissima e insensibilità agli arti: aveva un'infiammazione al midollo. I genitori della ragazzina: "Quando è suonato il campanello non ci potevamo credere. Non siamo più abituati a medici così"

Quella di Francesco Bernetti Evangelista, chirurgo in pensione che ora lavora per una cooperativa di supporto al pronto soccorso dell'ospedale Augusto Murri di Fermo, nelle Marche, è una storia che merita di essere raccontata. Anche se lui oggi dice di aver fatto "solo il mio dovere, niente di speciale". Ma diamo spazio ai fatti. Dopo aver dimesso una ragazza di 15 anni, arrivata di notte al pronto soccorso dell'ospedale con febbre altissima e insensibilità agli arti, il medico di turno è andato a casa sua la mattina dopo, una volta smontato dal servizio, intorno alle 7, per sincerarsi delle sue condizioni di salute, e soprattutto per verificare un dubbio sulla necessità di un ricovero in neurologia. Non si sentiva sereno, ha ripensato a quella giovane paziente visitata e dimessa qualche ora prima ed è andato a visitarla a casa, anziché andare a letto dopo il turno di lavoro di notte. 

L'intervento a domicilio del dottor Francesco Bernetti Evangelista, 71 anni, è stato provvidenziale. Il dottore ha di fatto salvato la vita a Giulia, perché poi è stato disposto un ricovero che ha evitato all'adolescente conseguenze importanti. Quella di Giulia non era una semplice febbre alta. La ragazzina, infatti, era stata colpita da un'infiammazione midollare ed era necessario che venisse presa in carico dal reparto al più presto.

La famiglia della ragazzina era uscita dal pronto soccorso alle 3 del mattino, con l'idea di partire il giorno dopo per andare all'ospedale di Ancona. Poi è arrivato il medico. "Si è presentato a casa, aveva il sospetto di un'infiammazione che se fosse stata trascurata avrebbe potuto avere esiti imprevedibili. Ci chiedeva scusa per l'intrusione ma raccomandava di riportare la ragazza all'ospedale e di affidarla alla neurologia. Il ricovero le ha salvato la vita", raccontano i genitori della ragazzina, Catiuscia Gasparroni e Marco Moreschini, sul Resto del Carlino. "Eravamo terrorizzati, la febbre saliva e Giulia diceva che non era la solita febbre, si sentiva strana, non riusciva a muovere le gambe - dicono i genitori della giovane paziente -. Siamo usciti dal pronto soccorso alle 3 e alle 8 eravamo pronti per portarla ad Ancona".

"Quando è suonato il campanello e ci siamo trovati il dottor Bernetti Evangelista davanti non ci potevamo credere. Lui dice di non aver fatto niente di strano, la verità è che non siamo più abituati ad avere professionisti che accompagnano le persone in questo modo. Sapere che un medico non era tranquillo, che non poteva andare a casa senza trovare una strada è qualcosa che ti riconcilia col mondo, che ti fa capire che davvero possiamo sperare nella solidarietà e nell'attenzione verso gli altri".

Fatto sta che dopo l'intervento del medico a casa, il reparto di neurologia dell'ospedale di Fermo ha subito trovato un posto letto per Giulia, individuato il problema in un'infiammazione al midollo e proceduto con una cura adeguata. Dopo dieci giorni di ricovero e di terapie, la 15enne è guarita e sta bene. Il medico, invece, è tornato al suo lavoro.

Francesco Bernetti Evangelista è un medico chirurgo in pensione, impegnato con una cooperativa che collabora con il pronto soccorso. "Ho fatto solo il mio dovere, c'era da approfondire una situazione che in pronto soccorso non c'era stato modo di verificare fino in fondo. Sono medico da 40 anni, ho operato circa 30mila persone. Non mi sembra di avere fatto qualcosa di strano", racconta con umiltà.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il medico che va di notte a casa della paziente (appena dimessa) e le salva la vita

Today è in caricamento