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Sabato, 27 Aprile 2024
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I mille volti di Berlusconi, Urbano Cairo: "Per me è stato un grande maestro"

Il Presidente del Torino, ex assistente del Cavaliere, racconta gli anni di lavoro insieme a quest'ultimo: ecco cosa ha detto a Enrico Mentana

Da Enrico Mentana, durante lo speciale "I mille volti di Berlusconi", interviene tramite collegamento video il Presidente del Torino Urbano Cairo per parlare dell’ex Premier, morto all’ospedale San Raffaele di Milano nella mattina del 12 giugno. L’uomo, così come tanti suoi amici di una vita, ricorda il Cavaliere e tutto ciò che quest’ultimo ha fatto per lui. Tra le altre cose, l'ospite svela che il loro rapporto lavorativo andava oltre le normali mansioni giornaliere, tanto che Berlusconi lo invitava a entrare nel suo ufficio una volta terminato il lavoro di routine e ascoltare tutto ciò che accadeva, e se quest'ultimo aveva bisogno di parlare con qualcuno in privato mentre erano insieme gli faceva un cenno per fargli capire di uscire dalla stanza.

Le parole di Cairo

Urbano Cairo inizia la sua vita professionale proprio come assistente di Silvio Berlusconi: “Per me è stata una grande opportunità. Io ero un giovane studente della Bocconi e stavo per finire l’Università. Ero un militare ma avevo delle idee che volevo riferire a Berlusconi, perché lui stesso aveva chiesto ai giovani di farsi avanti e proporre cose nuove. Quindi ho chiamato la sua segretaria, ma non me lo voleva passare. Dopo alcuni tentativi ho detto che rischiava di creare un ingente danno all’ex Premier se non mi avesse permesso di parlare con lui. Si è preoccupata e così mi ha messo in contatto con l'allora assistente Dell’Utri, che me lo ha fatto incontrare. Alla fine gli ero piaciuto per il modo in cui mi sono presentato a lui. Ho cominciato nel ruolo di suo assistente, ed è stata un'esperienza bellissima, una cosa unica. Lui è stato per me un grande maestro, una persona che aveva una sua magia speciale. Io ero un bimbo dal punto di vista lavorativo e da lui ho imparato tanto. C’era anche un coinvolgimento personale, si stava in ufficio fino a tardi e poi mi invitata nella sua villa ad Arcore e si mangiava con i suoi figli. È stata un’esperienza di 4 anni della quale ho ricordi stupendi. Ho iniziato a 24 anni e finito a 28, ma ricordo ancora tutto”. 

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