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Sabato, 27 Aprile 2024
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In Rai scoppia il caso Marco Damilano, i dipendenti in rivolta: "Perché è stato scelto lui?

L'ex direttore de L'Espresso è stato scelto dall'ad di Rai, Carlo Fuortes, come nuovo volto della striscia dedicata all'attualità di Rai3

È scoppiato il caos in Rai. Il colpevole? Marco Damilano. O meglio la decisione dall’ad Carlo Fuortes di scegliere l'ex direttore de L'Espresso come volto del nuovo programma di approfondimento che partirà da settembre su Rai3.

Per la trasmissione, che durerà solo 10 minuti (dalle 20:35 alle 20:45), erano stati fatti anche i nomi di Lucia Annunziata e Bianca Berlinguer, ma alla fine è stato scelto Marco Damilano.

Il programma parte già con due grandi pesi sulle spalle: prima la rivolta degli appassionati di Un posto al sole quando era stato paventato uno spostamento d'orario per la famosa soap e adesso quella dei lavoratori della Rai. Se i primi in parte sono stati rassicurati, Un posto al sole al massimo potrebbe subire un lieve ritardo per la necessità di inserire un blocco pubblicitario prima dell'inizio della serie, i secondi sono furiosi con viale Mazzini. Ancora non è chiaro quale tipo di contratto l'ex direttore de L'Espresso abbia firmato con la Rai e di conseguenza non è dato sapere se continuerà a lavorare anche per La7.

Le dure accuse dei dipendenti Rai

Il sindacato dei giornalisti, UsigRai, ha pubblicato un comunicato in cui contesta apertamente la scelta di Fuortes e trova insensato lo scegliere un giornalista esterno invece di preferirne uno interno alla Rai.

"Ancora una volta l’azienda ricorre ad un giornalista esterno per l’informazione - si legge nel comunicato del sindacato - L’arrivo di Marco Damilano è soltanto l’ultimo caso. In un momento in cui l’ad Carlo Fuortes chiede sacrifici agli interni, ci sembra paradossale che all’improvviso ci siano i soldi per pagare l’ex direttore de L’Espresso, che è un giornalista esterno, quindi con un aggravio di costi per l’azienda".

"Come si è giunti alla scelta di Damilano? Il direttore Mario Orfeo, prima di ricorrere a un esterno, ha valutato i curricula degli interni?", continua la lettera. "Non si comprende inoltre la logica di sovrapposizione di palinsesto della striscia di informazione prevista alle 20:35 su Raitre, con il Tg2 che va in onda allo stesso orario. La nuova organizzazione per generi così parte male e invece di migliorare l’offerta apre la strada ad una concorrenza interna che non giova al prodotto di informazione della Rai".

"Freelance, giornalisti esterni, conduttori esterni, non è questa la strada del Servizio Pubblico", termina così il comunicato dell'unione sindacale. 

Una presa di posizione forte che fa già capire con quale spirito è stato accolto il palinsesto 2022/2023.

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