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Lunedì, 29 Aprile 2024
Sanremo

I cattolici: no al gay e "blasfemo" Rufus Wainwright a Sanremo 2014

Papaboys, Militia Christi e altre associazioni cattoliche in picchetto sotto la Rai per protestre per la presenza all'Ariston del cantante di "Gay Messiah"

Il cantautore canadese Rufus Wainwright è stato uno dei primi ospiti internazionali annunciati a Sanremo 2014.

Definito da Elton John “il più grande cantautore vivente”, Wainwright è - incidentalmente - anche un omosessuale dichiarato e autore di una canzone dal titolo “Gay Messiah” che parla dell’arrivo di un messia omosessuale.

Lunedì 17 i Papaboys insieme ad altre associazioni cattolici e a Militia Christi saranno in picchetto sotto gli uffici della Rai a viale Mazzini a Roma “per protestare contro la presenza a Sanremo di Rufus, un cantante blasfemo invitato dalla Rai”, ricordando che la “protesta non parte solo da un presupposto di offesa al sentimento religioso” ma c’è in gioco la violazione di “leggi dello Stato”, come si legge in un comunicato dei Papaboys.

Il repertorio dell’artista entra nel reato di offese ad una confessione religiosa mediante il vilipendio, previsto e punito dall’art. 403 del Codice Penale. Inoltre, l’art. 25, primo comma, del Regolamento del Festival, afferma che gli artisti durante le loro esibizioni non potranno assumere atteggiamenti e movenze o usare abbigliamenti e acconciature in contrasto con i principi del buon costume ovvero in violazione di norme di legge o di diritti anche di terzi”, spiega l’associazione, che sul proprio sito aveva già tracciato un “profilo” di Rufus Wainwright. 

Nell’agosto 2012 (Rufus Wainwright, ndr) ha sposato a New York il compagno Jörn Weisbrodt, con il quale cresce la figlia Viva, avuta da Lorca Cohen, figlia di Leonard Cohen, con utero in affitto. Alla cerimonia presero parte come invitati anche Yoko Ono, Sean Lennon, Lou Reed e Carrie Fisher. La musica di Wainwright contiene diversi temi ricorrenti, fra cui la sua storia personale sull’essere gay. Al peggio non c’è mai fine. È possibile trasformare il festival della canzone italiana in propaganda? Dove sono i cori dei politici indignati? Passando in rassegna le pagine google che parlano del cantautore, si rimane basiti. È ammirato per i contenuti blasfemi delle canzoni. La musica che offre al pubblico fa tendenza, audience. Tanto che male c’è? Dovremmo sentirci tutti offesi! Pensate solo per un istante se Rufus citava (sic, ndr) Maometto… sarebbe diventato un caso politico. Invece si parla di Gesù. Tutti tacciono. Nessuno protesta. Anzi, cercano in tutti i modi di delegittimare la fede, ridicolizzando la figura del Signore. No! Non possiamo tacere! Uniamo le forze. Spegniamo la TV durante Sanremo. Il Festival sarà presentato da due personaggi molto discutibili, al modico rimborso spese di 900 mila euro pro capite. Ci rendiamo conto?”.

Alla protesta dei Papaboys si sono uniti anche l’Aiart, l’associazione dei telespettatori cattolici che tuona contro le canzoni dai “toni blasfemi” di Wainwright, e Alternativa Tricolore, che invita a boitoccare la trasmissione e denunciare la Rai per “vilipendio alla religione”.

Sul sito dei Papaboys sono poi riportati i commenti degli utenti.

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