L'adolescenza di Carrie di Sex and The City diventa una serie tv

“The Carrie Diaries”, il chiacchieratissimo prequel di “Sex and the City” in onda su The CW, aveva creato alte aspettative, di critica e pubblico. Ma se il primo episodio della serie su Carrie Bradshaw in versione liceale aveva lasciato sperare, la seconda puntata ha iniziato a deludere alcuni.

Le fans della serie tv sulle quattro donne più famose di Manhattan erano state avvertite: dimenticate tutto ciò che avete visto, perchè non ci sarà niente di quel mondo creato intorno alle protagoniste (AnnaSophia Robb, nei pani dell’adolescente Carrie, aveva precisato subito: «Evitate ogni tipo di paragone, perché questa è un'altra cosa, e io non sono la copia di Sarah Jessica Parker”).

Eppure, i paragoni sorgono spontanei e, mentre l’Hollywood Reporter definisce la serie  fatta di persone reali e sentimenti e il New York Times ha concesso che «non vi sentirete in colpa se passerete un'ora alla settimana guardando The Carrie Diaries», altri sostengono che si sia sfruttato il nome di Carrie Bradshaw nel modo sbagliato e per il pubblico sbagliato e se al posto di Carrie ci fosse stata una qualunque ragazza del Connecticut forse la serie avrebbe riscosso più successo ed avrebbe deluso meno le aspettative.

The Carrie Diares

La serie è ambientata nel 1984: Carrie ha 16 anni, vive nel Connecticut con il padre (Matt Letscher) e la sorella minore (Stefania Owen), è ancora casta e pura, e ha una cotta per il suo compagno di scuola Sebastian (Austin Butler). 
Lontana dal diventare la futura icona modaiola di mezzo pianeta, è una ragazza che se ne sta con il suo gruppo di amici: Maggie (Katie Findlay), il suo ragazzo Walt (Brendan Dooling), Blatch e Mouse (Ellen Wong). La mamma di Carrie è appena morta, e il papà, per tirarle su il morale, le regala uno stage a Manhattan, durante il quale la protagonista incontra la stylist di una famosa rivista di moda.