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Sabato, 27 Aprile 2024
Cosa cambia

Che ne sarà dell'autocertificazione da lunedì 26 aprile

Tra regioni gialle ci si potrà spostare liberamente ma, in attesa che arrivi il pass mobilità, per gli spostamenti tra zone di colore diverso sarà necessario esibire il documento e dimostrare di aver ricevuto il vaccino, di essere guariti o di essere in possesso di un tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti alla partenza

Lunedì 26 aprile l'Italia entrerà nella prima fase della road map prevista dal Governo per le riaperture: un primo step che prevede il ''ritorno'' delle zone gialle, la riapertura di diverse attività, e il pass mobilità. Ma potremo dire addio all'autocertificazione? Ancora no, o almeno, non in tutti i casi. Ad esempio, i cittadini potranno muoversi liberamente tra regioni in zona gialla senza dover mostrare alcun documento ma, in attesa che il pass mobilità sui cui il Governo sta lavorando diventi operativo, l'autocertificazione sarà necessaria per spostarsi tra regioni di colore diverso.

Quando serve l'autocertificazione

Quindi, esclusi i viaggi tra regioni gialle, per spostarsi da o per regioni rosse o arancioni, sarà necessaria l'autocertificazione. Ma non solo. Bisognerà dimostrare le medesime informazioni che sarebbero contenute nella pass mobilità (o certificazione verde) che l'esecutivo sta sviluppando. Per questo motivo, insieme all'autocertificazione, sarà necessario allegare la documentazione che attesta:

  • l'avvenuta vaccinazione contro il Covid 19;
  • la guarigione dal Covid 19;
  • un tampone negativo effettuato massimo 48 ore prima dello spostamento.

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L'autocertificazione in attesa del pass 

Con tutta probabilità questa sarà soltanto una soluzione provvisoria, fino a quando non sarà operativo il pass studiato dal Governo, che nella bozza del decreto legge sulle riaperture, è stato definito ''certificazione verde Covid-19''. Per quanto riguarda il nuovo documento, al di là delle informazioni che dovrà contenere, rimangono sconosciuti molti dettagli, primo tra tutti quale sarà la modalità con cui verrà reso operativo.

Un'app per il telefono o un tesserino elettronico sono tra le principali ipotesi, ma nelle ultime ore il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha annunciato la possibilità di ''coinvolgere'' la tessera sanitaria: "Ho avanzato la proposta di utilizzare la tessera sanitaria come pass vaccinale. Una soluzione di più facile attuazione per tempi e modalità, considerando che questo documento è già in possesso dei cittadini e ha già una dimensione digitale.

"Partendo dalla convinzione che il pass vaccinale crea sicurezza, consente una mappatura e una tracciabilità, l'utilizzo della tessera sanitaria andrebbe in questa direzione. Basterebbe inserire – ha concluso Costa - al suo interno le informazioni finalizzate a certificare le condizioni necessarie per garantire in sicurezza la mobilità tra regioni anche di colore differente e la partecipazione ad eventi di diversa natura".

Pass o autocertificazione, cosa cambia da lunedì?

Tornando all'autocertificazione, maggiori dettagli sulle regole per gli spostamenti in vigore da lunedì 26 aprile saranno contenuti nella versione finale del decreto legge sulle riaperture. Come detto già ad inizio articolo, vista la difficoltà di rendere operativo il pass per gli spostamenti tra regioni entro quella data, è molto probabile che si continuerà ad usare la vecchia autocertificazione, sempre che l'esecutivo non decida di modificare l'attuale modello, con cui ''andiamo in giro'' da circa un anno (scaricabile in versione pdf dal sito del ministero dell'Interno).

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