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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Coronavirus, sale l'indice di contagio: l'età media è 32 anni, aumentano i focolai

Secondo il report dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, l'indice Rt nazionale è salito a 1,18. Crescono i focolai: 1.799  attivi di cui 649 nuovi

Focolai in crescita, così come i contagi giornalieri, l'indice di contagio Rt che sale, mentre l'età media dei pazienti affetti da Covid 19 é di 32 anni. Questi sono soltanto alcuni dei dati contenuti nel monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute sull'epidemia di Covid-19 in Italia, relativa dal periodo 24-30 agosto. 

''Si conferma – si legge nel reporto - un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la quinta settimana consecutiva, con un'incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (17-30 agosto) di 23,68 per 100mila abitanti, in aumento dal periodo 6-19 luglio e simile ai livelli osservati all'inizio di maggio. In particolare si osserva una percentuale non trascurabile di casi importati da altra Regione/Provincia autonoma (17,6% nella settimana corrente)".

 Coronavirus in Italia, qual è l'età media

Aumenta, anche se di poco, l'età media dei nuovi casi di Covid-19 in Italia. Secondo i dati del monitoraggio sul periodo 24-30 agosto, l'età mediana dei casi diagnosticati è di 32 anni, in leggero aumento rispetto alla settimana scorsa, quando era di 29 anni. Il report ricorda infatti come la circolazione di Sars-CoV-2 avvenga oggi "con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani, in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità". Il monitoraggio conferma inoltre "il cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all'estero) osservato nelle settimane precedenti".

Coronavirus, sale a 1,8 l'indice di contagio nazionale

"L'indice di trasmissione nazionale Rt - spiegano Iss e Ministero - calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 13-26 agosto, è pari a 1,18 (95% intervallo di confidenza 0,86-1,43). Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da Stato estero (categorie non mutuamente esclusive), vi è stato un aumento del numero di casi sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro Paese". 

"Bisogna tuttavia interpretare con cautela l'indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell'epidemia - si ribadisce nel report - Infatti l'Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l'indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l'Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza".

Coronavirus, i focolai in Italia

Nella settimana di monitoraggio dal 24 al -30 agosto sono stati riportati complessivamente 1.799 focolai attivi di cui 649 nuovi, entrambi in aumento per la quinta settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 1.374 focolai attivi di cui 490 nuovi). "Questo comporta - si legge nel report - un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti che sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus".

Coronavirus, aumento dei casi in 13 regioni

Nella settimana che va dal 24 al 30 agosto, sono state 13 le Regioni e le Province autonome che hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente. "In quasi tutte le Regioni e Province autonome - si legge  -continua ad essere segnalato un numero elevato di nuovi casi e si osserva sostanzialmente un trend in aumento da diverse settimane. Questo deve invitare alla cautela - si legge nel report - in quanto denota che nel Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è sempre più rilevante". Sebbene sia segnalato, in quasi tutte le Regioni, un iniziale aumento nel numero di ospedalizzazioni, in nessuna delle Regioni/Ppaa - rassicura il report - sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali. Si conferma, inoltre, l'importante e crescente impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di Prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati.

Coronavirus, il report: "Italia in una fase di progressivo peggioramento"

"L'Italia si trova in una fase epidemiologica di transizione al momento in progressivo peggioramento. Anche in questa settimana si rileva una trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale, che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti e spesso associati ad attività ricreative che comportano assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all'estero. Si assiste pertanto alla successiva importazione di casi e a un'ulteriore trasmissione locale, anche al rientro dopo periodi di vacanza". Conclude così l'analisi del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute sull'epidemia di Covid-19 in Italia, relativa al periodo 24-30 agosto

"Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso inferiore rispetto a quello di altri Paesi europei - si legge - ma con un aumento da 5 settimane consecutive. Il rispetto delle misure di prevenzione e della quarantena raccomandate dalle autorità sanitarie resta un elemento cruciale e ineludibile per contrastare la diffusione dell'infezione", raccomandano ministero e Iss. "D'altro canto - osservano - l'aumento delle capacità di offerta diagnostica deve essere accompagnato dal potenziamento dei servizi territoriali per la ricerca dei casi e la gestione dei contatti, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l'isolamento immediato dei casi secondari. La riduzione nei tempi tra l'inizio della contagiosità e l'isolamento resta un elemento fondamentale per il controllo della diffusione dell'infezione".

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