rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Il report

Crescono i poveri, ma il Reddito "salva" un milione di persone

L'Istat traccia un quadro senza censure: inflazione record, divari sociali, società vecchia. Come è cambiato il Paese negli ultimi due anni col la pandemia

L'inflazione che porta i prezzi alle stelle e svuota le tasche, le famiglie che diventano sempre più piccole, le donne e i giovani e i fragili sempre più vittime di discriminazioni, la povertà crescente mitigata dal Reddito di cittadinanza. Eccola l'Italia post pandemia secondo l'Istat. L'Istituto nazionale di statistica traccia un quadro senza censure e mette a nudo le fragilità del Paese nel suo rapporto annuale. 

Conti in rosso

Dopo una crescita record nel 2021 (+6,6%), a inizio anno il Pil dell’Italia è tornato sui livelli di fine 2019, anche se con progressi non uniformi tra i settori. Dalla seconda metà dello scorso anno lo scenario internazionale si è gradualmente deteriorato per effetto di strozzature dal lato dell’offerta e di consistenti spinte inflazionistiche, esacerbate dall’invasione russa dell’Ucraina. L’inflazione a giugno ha raggiunto l’8,0%, ai massimi da gennaio 1986, sospinta dai rincari delle materie prime, in particolare del gas naturale, il cui prezzo è aumentato di circa sei volte.

Guardando al futuro, la sfida della transizione ecologica – alla quale il Pnrr dedica circa 85 miliardi di euro di investimenti – è particolarmente rilevante per il nostro Paese, che dipende dall’estero per oltre tre quarti dell’approvvigionamento energetico, principalmente di petrolio e gas naturale. Nell’ultimo decennio risparmi importanti sono stati conseguiti nei consumi dell’industria, molto minori quelli delle famiglie mentre sono rimasti stabili i consumi del terziario.

Siamo più precari e poveri 

Il lavoro a tempo pieno e indeterminato è un miraggio, mentre sono sempre più diffuse modalità ibride di lavoro. La conseguenza è il peggioramento della qualità complessiva dell’occupazione. La combinazione tra contratti di lavoro di breve durata e intensità e una bassa retribuzione oraria si traduce in livelli retributivi annuali decisamente ridotti.

Negli ultimi dieci anni la povertà assoluta è progressivamente aumentata, raggiungendo i valori massimi dal 2005 nel biennio 2020-21, nonostante la messa in campo di misure dirette a sostenere il reddito delle famiglie che ne hanno limitato la diffusione. I minori, oltre a presentare elevati livelli di povertà assoluta, sono anche quelli che, complice l’effetto della pandemia, hanno visto diminuire le proprie competenze e limitare le attività legate allo sviluppo emotivo e relazionale. Le disuguaglianze nelle competenze digitali si sono ridotte, anche rispetto al resto d’Europa. Donne, giovani, residenti nel Mezzogiorno e stranieri si confermano i soggetti più fragili, insieme ai portatori di disabilità e ai loro familiari.

Il reddito di cittadinanza

L'Istat "salva" il reddito di cittadinanza. "Le misure di sostegno economico erogate nel 2020, in particolare reddito di cittadinanza e di emergenza, hanno evitato a un milione di individui (circa 500mila famiglie) di trovarsi in condizione di povertà assoluta", si legge nel rapporto. L'intensità della povertà senza sussidi, nel 2020 sarebbe stata di 10 punti percentuali più elevata.

Pubblica amministrazione arretrata

Di rilevanza strategica per sostenere lo sviluppo è anche la modernizzazione delle amministrazioni pubbliche, che dispongono di un organico ridotto e invecchiato: oggi l’età media dei dipendenti è di quasi 50 anni rispetto ai 42 circa nel settore privato. Oltre che nella semplificazione delle procedure amministrative, la sfida è rivolta allo sviluppo del capitale umano e al pieno sfruttamento delle tecnologie digitali per l’offerta di servizi. In questa prospettiva sono incoraggianti le esperienze dell’ultimo biennio. 

L'Italia tra i Paesi più colpiti dal Covid

Con 16 milioni di contagi e oltre 160mila decessi associati all’infezione da Covid tra marzo 2020 e aprile 2022, l’Italia è stata, insieme alla Spagna, fra i paesi Ue maggiormente colpiti dalla pandemia, soprattutto nella prima fase, con un netto miglioramento nel 2021 in concomitanza dell’avvio della campagna vaccinale. La pandemia ha stravolto il tessuto demografico: l’elevata mortalità del 2020 è stata accompagnata dal crollo dei matrimoni (quasi 50% in meno), dalla forte contrazione dei movimenti migratori e dal calo delle nascite.

L’emergenza sanitaria ha modificato le abitudini di vita con cambiamenti che "potrebbero essere destinati a durare nel tempo". Sul lavoro sono cresciute le diseguaglianze a sfavore di segmenti della popolazione già in condizioni di vulnerabilità alla vigilia della pandemia. L’Italia si posiziona fra i paesi Ue dove è stata più marcata la riduzione degli occupati tra il 2019 e il 2020. Come conseguenza si è ulteriormente aggravato il divario rispetto alla media Ue27 per tutti i principali indicatori del mercato del lavoro.

L'Italia è vecchia

Negli ultimi dieci anni sono aumentate le famiglie, ma si è ridotto il numero dei componenti. Al Centro-nord adesso i single sono più delle coppie con figli. Sono aumentate le coppie non sposate, le famiglie ricostituite. Tutte le tappe cruciali della vita sono "rinviate": i ragazzi lasciano la casa genitoriale più tardi e più tardi si diventa genitori.

Al primo gennaio 2020 sono oltre un milione i minorenni nati in Italia da genitori stranieri (di seconda generazione in senso stretto), il 22,7% dei quali (oltre 228 mila) ha acquisito la cittadinanza italiana. Considerando i requisiti previsti dalla proposta per lo "Ius scholae", la platea di aventi diritto e' stimabile in circa 280 mila ragazzi: risiede in Lombardia oltre il 25% dei potenzialmente interessati alla variazione della legge. 

Molti ragazzi, italiani e stranieri, immaginano il loro futuro in un Paese diverso dall’Italia. "Si tratta di un aspetto da non sottovalutare - sottolinea l'Istat - perché rischia di far disperdere un capitale umano prezioso, soprattutto per un Paese che invecchia sempre più e sempre più velocemente".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crescono i poveri, ma il Reddito "salva" un milione di persone

Today è in caricamento