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Sabato, 27 Aprile 2024
Atenei in agitazione

"Fuori Israele": e gli studenti occupano le università. Bernini: "Intollerabile"

"Fuori Israele dalle università": il conflitto a Gaza al centro delle proteste dei movimenti studenteschi

Mattinata di tensione tra studenti e forze dell'ordine all'interno delle università. Al centro, il conflitto in corso a Gaza e la partecipazione degli atenei italiani ad accordi di cooperazione tecnico-scientifica con Israele. "Con la resistenza palestinese - fuori Israele dall’Università", si legge nello striscione del collettivo "Cambiare Rotta".

Rettorato occupato LaSapienza

Momenti di agitazione si sono registrati a Roma e a Genova, con il Rettorato della Sapienza occupato dagli studenti: "La Sapienza faccia come UniTo. Blocchiamo il bando Maeci Italia-Israele", è lo striscione affisso per protestare contro la rettrice Antonella Polimeni. 

"Spintoni e cariche sugli studenti che vogliono partecipare all'assemblea all'interno del Rettorato. Ancora una volta l'unica risposta agli studenti che si mobilitano e vogliono parlare con la propria rettrice sono schieramenti di caschi e manganelli", scrivono gli attivisti di Cambiare Rotta denunciando violenze da parte della polizia.

Cambiare Rotta su Instagram

Insulti e proteste contro il rettore a Genova. Bernini: "Violenza intollerabile"

All'università di Genova, il rettore Federico Delfino è stato pesantemente contestato dagli studenti, al termine di un incontro con tre rappresentanti. "Non si rende conto della responsabilità che ha è questo la rende complice del genocidio", lo hanno accusato gli studenti. Secondo quanto riferito, il senato accademico sarebbe iniziato regolarmente ma poi sospeso a causa delle proteste. Uno studente ha letto  la lettera aperta al Maeci (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) per la sospensione dell’accordo di Cooperazione industriale scientifica e tecnologica tra Italia e Israele, firmato da più di 4mila docenti in tutta Italia tra cui 14 professori dell’ateneo genovese. 

Un accordo, si afferma nella letttera "che è di quanto più inopportuno l’Accademia italiana possa portare avanti nella situazione in cui il mondo versa attualmente. Questa collaborazione legittima ancora una volta uno stato che è tutto fuorché legittimo, dando manforte al genocidio che Israele sta portando avanti da 75 anni in Palestina e che è degenerato ulteriormente negli ultimi mesi. I progetti di collaborazione in questione - scrivono i firmatari - hanno tutti la possibilità di essere sfruttati come dual-use, ovvero sia con scopo civile che militare: le tecnologie idriche ad esempio verranno sfruttate anche per rubare l’acqua dai pozzi palestinesi (cosa che già avviene per altro) mentre quelle dell’ottica di precisione per spionaggio e droni militari. I risvolti brutali di queste collaborazioni sono evidenti anche agli occhi dei docenti".

Dopo la lettura della lettera, però, un gruppo di studenti autonomi avrebbe fatto irruzione nel senato accademico: "Abbiamo dovuto sospendere la seduta - ha detto il rettore Delfino - l’università è il luogo del dialogo ma con una parte degli studenti , da cui ho ricevuto insulti, è impossibile avere un confronto".

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Dalla ministra dell'Università Anna Maria Bernini "totale sostegno ai rettori Polimeni e Delfino" e il ringraziamento alle forze dell'ordine. "L'occupazione del rettorato de La Sapienza e l'aggressione al rettore dell'università di Genova sono azioni squalificanti che vanno ben oltre la libera manifestazione del pensiero o la protesta pacifica. Le Università- prosegue Bernini - non sono zone franche dove si possono mettere in atto intimidazioni o compiere reati. La violenza che alcuni collettivi stanno imponendo all'intera comunità accademica è intollerabile e vede come principali vittime proprio gli studenti. Condanno fermamente quanto sta accadendo e ringrazio le forze dell'ordine per il loro sostegno", ha commentato la ministra.

In seguito, riporta l'Ansa, Anna Maria Bernini ha contattato telefonicamente il capo della Polizia, Vittorio Pisani per discutere della delicata situazione negli atenei. In particolare, sarebbe stato predisposto un incontro per fare una ricognizione sul livello di allarme e e valutare i modi più opportuni per intervenire "allo scopo di coniugare libertà e sicurezza all'interno degli atenei". 

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