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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il punto sulle nuove misure

Visite ai congiunti sì o no? Ecco le regole zona per zona dopo il nuovo Dpcm

Nel testo non c'è un riferimento esplicito in proposito. In ogni caso, nelle regioni rosse gli spostamenti vanno sempre autocertificati, così come quelli in uscita dal proprio comune nelle regioni arancioni. Facciamo chiarezza

È possibile fare visite ai congiunti? Oggi, venerdì 6 novembre, entra in vigore il nuovo Dpcm che divide l'Italia in tre aree a seconda del livello di rischio legato all'epidemia di coronavirus. Si tratta di un decreto che contiene in sé molte domande che riguardano la vita di tutti i giorni dei cittadini: ma alcune regole sono incomprensibili e contraddittorie, come vi spieghiamo qui, e si attende una circolare interpretativa del ministero dell'Interno.

Il nuovo Dpcm e le visite ai congiunti

Nel testo del Dpcm, che prevede restrizioni specifiche e differenti per le zone rosse, arancioni e gialle, non c'è un riferimento esplicito alle visite ai congiunti. Tuttavia, si legge, rimane "fortemente raccomandato" su tutto il territorio nazionale "non ricevere" nelle abitazioni private "persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza". Questa indicazione era già contenuta nel precedente Dpcm del 24 ottobre scorso.

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È possibile quindi andare a trovare i propri congiunti? Facciamo chiarezza, in attesa di una circolare interpretativa del ministero dell'Interno. Nelle zone rosse (Valle d'Aosta, Lombardia, Piemonte e Calabria) solo in caso di necessità, dato che sono previste forti limitazioni agli spostamenti. La mobilità è vietata non solo tra regioni, ma anche all'interno del proprio comune, a meno che sussistano comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute. Per uscire di casa, dunque, serve l'autocertificazione.

Le regole zona per zona sulle visite ai congiunti

Nelle zone arancioni (Puglia e Sicilia), invece, la circolazione all'interno di un comune è permessa, ma non lo è lasciare il proprio comune di residenza, domicilio o abitazione a meno che ci siano comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. La stessa cosa vale per entrare o uscire dalla regione. Dunque, se non c'è necessità di far visita a un congiunto, rimane la "forte raccomandazione" a non incontrarlo.

Nelle zone gialle (Veneto, Trentino Alto-Adige, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Sardegna, Lazio, Marche, Molise, Abruzzo, Campania e Basilicata), le nuove restrizioni anti-Covid previste dal Dpcm sono più "soft" rispetto a quelle previste nelle aree rosse e arancioni. È possibile spostarsi da un comune all'altro e da una regione gialla all'altra. Per quanto riguarda le visite ai congiunti, resta la "forte raccomandazione" a non farle.

In ogni caso, in tutta Italia con il coprifuoco c'è il divieto di mobilità dalle 22 alle 5 se non per ragioni di necessità, lavoro o salute: nella fascia notturna, al di là delle restrizioni specifiche nelle varie zone, gli spostamenti devono sempre essere giustificati.

L'autocertificazione per gli spostamenti dopo il nuovo Dpcm

modulo autocertificazione spostamenti novembre 2020-3

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