rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Perdere peso

Il farmaco che promette di far mangiare a sazietà e perdere peso

Il trattamento consente di regolare il peso senza sperimentare il senso di fame e le restrizioni dietetiche delle tradizionali diete dimagranti

L’obesità è una malattia complessa che non deriva solo dalla semplice combinazione di dieta inadeguata e inattività fisica, ma dipende da diversi fattori genetici, ambientali e psicologici. Una patologia che aumenta il rischio di molte malattie croniche come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, alcune malattie del fegato e diversi tumori. A soffrire di obesità o sovrappeso in Europa è il 59% degli adulti e quasi 1 bambino su 3 (29% dei maschi e 27% delle femmine). Percentuali destinate a crescere nei prossimi anni. Secondo il World Obesity Atlas 2023 redatto dalla World Obesity Federation tra il 2020 e il 2035 ci sarà un aumento rispettivamente del 61% tra i ragazzi e del 75% tra le ragazze che vivono con l’obesità.

Tra le ultime novità nella cura della malattia c’è un farmaco sperimentale - sviluppato dai ricercatori dell’Institute for Basic Science (IBS) in Corea - che promette di far perdere peso e massa grassa senza alterare l’appetito. In pratica, consente di regolare il proprio peso senza sperimentare i morsi della fame e le restrizioni dietetiche associate alle tradizionali diete dimagranti. Per ora è stato testato con successo solo sui topi, ma se la sperimentazione clinica - attualmente in corso e portata avanti dai ricercatori della società Neurobiogen (affiliata al gruppo di ricerca coreano), replicherà gli stessi risultati, il farmaco potrebbe rivoluzionare il trattamento dell’obesità. Lo studio è stato pubblicato su Nature Metabolism.

L’ipotalamo e i centri di fame e sazietà

L'ipotalamo è una piccola porzione del cervello situata in prossimità dell'ipofisi, che controlla il delicato equilibrio tra senso di fame e senso di sazietà. In particolare, stimolando artificialmente una parte di esso, l'ipotalamo ventromediale, si scatena l’appetito, mentre quando se ne stimola un'altra parte si sopprime la sensazione di fame. Inoltre, i neuroni di questa area cerebrale si collegano al tessuto adiposo e regolano il metabolismo dei grassi. Tuttavia non è ancora noto come inviano segnali alle riserve di grasso del nostro corpo.

Articolo: L'acqua ghiacciata aiuta a bruciare calorie e fa perdere peso

La scoperta dei neuroni ‘brucia grassi’

Esaminando l’attività di questi neuroni in un modello murino con obesità indotta da una dieta ricca di grassi, i ricercatori hanno scoperto che l’attività era significativamente ridotta in un gruppo di cellule chiamato GABRA5. Hanno quindi sperimentato la riduzione dell’attività di questi neuroni (GABRA5) nei topi del gruppo di controllo utilizzando sostanze chimiche, e osservato un aumento di peso: il grasso bruno (che brucia energia) ha iniziato a utilizzare meno energia mentre il grasso bianco (che immagazzina energia) ad accumularne. Poiché i neuroni GABRA5 svolgono un ruolo nella regolazione della quantità di grasso che trasportiamo, sembra che un rallentamento della loro attività porterebbe i topi ad accumulare chili.

I neuroni GABRA5 come interruttore per la regolazione del peso

I ricercatori hanno anche scoperto che gli "astrociti reattivi" (un altro tipo di cellule cerebrali presenti nell'ipotalamo) sono più comuni nel cervello dei topi obesi rispetto a quelli con peso sano, ed esprimono maggiormente un enzima chiamato MAOB che inibisce l'attività dei neuroni GABRA5. Sulla base di queste scoperte, hanno quindi pensato di bloccare l'enzima MAOB e aumentare l’attività dei neuroni GABRA5 (che come abbiamo visto riducono l’accumulo di grasso). Come ipotizzato, l’esperimento ha portato a una significativa perdita di peso, suggerendo che questi neuroni (GABRA5) possono funzionare come un interruttore per attivare o disattivare la perdita di peso.

Come funziona il nuovo farmaco

Il farmaco (denominato KDS2010) svolge la sua azione inibendo l'enzima MAOB negli astrociti reattivi, consentendo ai neuroni GABRA5 di funzionare normalmente e promuovere la perdita di peso. "I precedenti trattamenti per l'obesità mirati all'ipotalamo si concentravano principalmente sui meccanismi neuronali legati alla regolazione dell'appetito - ha affermato il neuroscienziato dell'IBS, Moonsun Sa, primo autore dello studio -. Per superare questo problema, ci siamo concentrati sugli 'astrociti' non neuronali e abbiamo identificato che gli astrociti reattivi sono la causa dell'obesità".

"Se gli studi sull’uomo avranno successo - ha concluso -, il farmaco potrebbe rivoluzionare il trattamento delle persone affette da obesità, consentendo una perdita di peso che non comporta la perdita di appetito o l’eliminazione dei grassi".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il farmaco che promette di far mangiare a sazietà e perdere peso

Today è in caricamento