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Lunedì, 29 Aprile 2024
Viaggiare in aereo

Cosa accade al corpo quando si fa un lungo viaggio in aereo?

L’organismo, soprattutto su tratte intercontinentali, deve fare i conti con una serie di disturbi che è possibile prevenire con semplici strategie. Vediamo quali sono

Dopo l’emergenza Covid, stanno tornando in auge i voli a lunghissimo raggio anche grazie alla tecnologia avanzata dei nuovi aerei. Si tratta di modelli (come l’Airbus A350 e il Boeing 787) che possono operare più voli senza scalo rispetto alle precedenti generazioni. Non è un caso che proprio con un Airbus A350-900ULR, la Singapore Airlines ha realizzato il record di durata (18 ore e 40 minuti) con il volo New York-Singapore, che copre 16.700 chilometri. A superare questo record nel 2025 sarà Qantas: la compagnia aerea australiana (la più sicura al mondo per il 2023 secondo la classifica dall’AirlineRatings) ha, infatti, annunciato che tra due anni porterà i suoi passeggeri in voli non-stop, lunghi oltre 19 ore, dalla costa orientale dell'Australia a Londra (e viceversa).

Ma, volare, soprattutto su tratte intercontinentali, non sempre è una ‘passeggiata’ per il nostro organismo, che, oltre a subire il famigerato Jet lag, deve fare i conti anche con disturbi come gonfiore, mal di testa, fastidi alle orecchie, ecc. Tony Schiemer, docente presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Adelaide (Australia), pilota ed esperto in episodi fisiologici che si verificano in volo, spiega cosa accade al nostro corpo mentre viaggiamo in aereo, e come possiamo prevenire i malesseri più comuni causati dai voli a lungo raggio.

Il corpo può disidratarsi

Quando affronti un lungo viaggio in aereo potrebbe capitarti di avvertire secchezza alla gola, al naso e agli occhi. Questo perché il corpo in volo si disidrata (può arrivare a perdere fino a 1,5 litri d'acqua in sole tre ore di volo), e più lungo è il viaggio, maggiore è il rischio di avvertire queste sensazioni. La disidratazione è causata dalla “pressurizzazione" della cabina che aiuta a mantenere i livelli di ossigeno a una soglia di sicurezza e comporta un calo dei livelli di umidità (che sono intorno al 4%). Questo calo può causare, nei soggetti più sensibili, disturbi a naso, gola e occhi. Per prevenirli, Schiemer consiglia di bere molta acqua prima e durante il volo, e di non bere alcolici (poiché hanno un effetto diuretico, e quindi fanno perdere liquidi) nè caffè (poiché disidrata). Inoltre, a chi porta le lenti a contatto, consiglia di indossare gli occhiali (l'aria secca della cabina può disidratare gli occhi e rendere le lenti a contatto fastidiose), mentre alle persone più sensibili, di portare con sè una crema idratante per il viso.

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Possono comparire mal d’orecchio, mal di testa e sonnolenza

Le compagnie aeree, per regolamento, sono obbligate a mantenere negli aerei in volo una pressurizzazione equivalente a un’altitudine in cabina che va da un minimo di 1800 a un massimo di 2400 metri (quella dell'alta montagna). Quando l’aereo in volo sale (o scende), la pressione diminuisce (o sale), e questo sbalzo di pressione può causare disturbi comuni, come: 

  • Mal d’orecchio. Questo disturbo è causato dall’aumento della pressione dell’aria interna alla cabina dell’aereo, che aumenta velocemente e agisce sulla tuba di Eustachio che non riesce a reagire in maniera efficiente al repentino sbalzo pressorio: questo genera un senso di ovattamento e dolore. Un effetto collaterale fastidioso che si può evitare sbadigliando o inghiottendo la saliva, azioni che permettono all’aria di riportare a livelli normali la pressione interna.
  • Mal di testa (o "cefalea da aeroplano"). Sebbene non sia ancora ben chiara la causa scatenante di questo disturbo, si pensa sia causato dalla differenza fra la pressione dell'ambiente e quella nelle cavità dei seni paranasali durante il rapido cambiamento di quota. Per prevenirlo è possibile assumere analgesici 30-60 minuti prima della prevista comparsa dell’attacco, e/o utilizzare un decongestionante nasale prima del decollo.
  • Sonnolenza. La pressione dell’aria all’interno della cabina è la stessa che c’è in alta montagna (quando l’aereo si trova a 12 mila metri, l’aria è quella che si trova ad un’altitudine di 2100 metri). A queste altitudini il corpo si sente più stanco e rallentato poiché la saturazione di emoglobina scende (i livelli di ossigeno diminuiscono): il corpo reagisce addormentandosi per sprecare meno energia possibile. In questo caso non resta che farsi un riposino.

Possono comparire problemi di circolazione e gonfiore alle gambe

Volare può provocare anche problemi di circolazione e gonfiore alle gambe, disturbi causati da una combinazione di più fattori, come la scomodità dei sedili, l’impossibilità di muoversi per diverse ore (la mancanza di movimento porta ad accumulo di liquidi e aumenta il rischio di trombosi venosa profonda), l’alta pressione e la disidratazione. "Dunque - suggerisce Schiemer -, se hai fattori di rischio come età avanzata, obesità, storia familiare di coaguli, cancro, gravidanza o un parto recente, segui una terapia ormonale sostitutiva o prendi la pillola contraccettiva orale, consulta prima il tuo medico di famiglia, ti darà dei semplici esercizi da fare, anche in volo, che aiuteranno a limitare questi disturbi. Anche una breve passeggiata lungo il corridoio della cabina può aiutare".

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Dalle 4 ore di volo in poi aumenta il rischio di coaguli di sangue 

Secondo una revisione del 2022, che ha esaminato i dati di 18 studi, più a lungo si viaggia, maggiore è il rischio di coaguli di sangue. Gli autori hanno calcolato che c'è un rischio maggiore del 26% per ogni due ore di viaggio aereo, a partire dalle quattro ore di volo. E per quanto riguarda il rischio di coaguli su voli più lunghi? La ricerca non lo sa ancora finché non inizierà a studiare i passeggeri a bordo di questi. "Pertanto - spiega Tony Schiemer - il consiglio rimane quello di muoverti in cabina, mantenerti idratato il più possibile, limitare il consumo di alcol e caffè. E di consultare immediatamente un medico in caso di eventuali sintomi preoccupanti dopo il volo, poiché i coaguli di sangue possono richiedere ore o addirittura giorni per formarsi, crescere e muoversi lungo le vene".

A tal proposito, studi hanno dimostrato che anche indossare calze a compressione (o "calze da volo") può essere utile per prevenire la formazione di coaguli di sangue, poichè queste promuovono il flusso sanguigno nelle gambe e verso il cuore (cosa che accade normalmente quando ci muoviamo o camminiamo grazie alle contrazioni muscolari).

Come superare il Jet lag 

Il Jet lag o "sindrome da fuso orario" è una sensazione di sfasamento che solitamente si prova quando si affrontano voli intercontinentali. Una condizione fisiologica che si verifica quando si attraversano più fusi orari (di solito più di due), e deriva dall'alterazione dei normali ritmi circadiani. Può manifestarsi con insonnia o sintomi di malessere quali mal di testa, difficoltà di concentrazione, nausea, mancanza di appetito e stanchezza. Caratteristiche del viaggiatore, come l'età o la tendenza ad essere più "nottambuli" o più "mattinieri", possono accentuare gli effetti da "travel fatigue". 

Per recuperare il proprio equilibrio, l’organismo può aver bisogno anche di alcuni giorni, soprattutto se sono stati attraversati 6 o più fusi orari. Non esiste una cura per il Jet lag, ma ci sono delle strategie che possono limitarne i disturbi, come dormire in volo e mangiare cibi leggeri, se la destinazione si trova a est, restare svegli e mangiare cibi più proteici, se si va ad ovest. E ancora, prima della partenza il consiglio è di riposare regolarmente, calibrare i ritmi di esposizione alla luce in base alla meta di destinazione (ad esempio, se si viaggia verso est, è meglio evitare di esporsi alla luce dal tramonto), ed evitare il consumo di alcol e caffeina, che possono ostacolare il sonno.

Gli effetti delle radiazioni cosmiche in volo

Se affronti spesso voli a lungo raggio, sarai maggiormente esposto alle radiazioni cosmiche. Come suggerisce il nome, si tratta di radiazioni provenienti dallo spazio, dovute all'attività del sole e di altri astri, che possono aumentare il rischio di cancro e problemi riproduttivi. Secondo uno studio della NASA, nelle tratte intercontinentali che raggiungono anche i 13 mila metri, in 5 ore di volo si assorbono radiazioni equivalenti a quelle di una radiografia ai denti. "Pertanto - suggerisce Schiemer -, se sei incinta o hai altre preoccupazioni, parla con il tuo medico di famiglia prima di volare".

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