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Domenica, 28 Aprile 2024
Allarme "polmoniti"

Polmoniti nei bambini, un virus o un batterio? Cosa c'è dietro l'impennata di casi

“L’origine dei casi cinesi è ancora incerta. Intanto, nel nostro Paese non si registra alcun allarme. La vaccinazione antinfluenzale resta il primo strumento di prevenzione” L'intervista primario del Pronto Soccorso del Santobono di Napoli

Dopo la Cina, anche Francia, Vietnam e Stati Uniti stanno registrando un aumento di polmoniti nei bambini di età tra i 5 e i 14 anni, ed anche più piccoli. Secondo l’ipotesi al momento più accreditata dagli esperti, all’origine di questa impennata di casi ci sarebbe il Mycoplasma pneumoniae, un batterio noto che si trasmette per via respiratoria e che causa la "polmonite atipica primaria". Una lieve infezione polmonare che colpisce principalmente bambini nella tarda infanzia e si presenta con sintomi respiratori, quali tosse persistente, dapprima secca e poi grassa, raffreddore, mancanza di respiro, febbre, inappetenza e malessere generale. Con un trattamento adeguato si risolve generalmente senza complicazioni gravi. Tuttavia, può peggiorare e degenerare in una polmonite grave nei bambini.

Secondo quanto dimostrato da uno studio citato dal Bloomberg, il Mycolplasma pneumoniae, praticamente scomparso durante i primi due anni di pandemia per via delle restrizioni, sarebbe tornato ampiamente a circolare, provocando un incremento di infezioni, come conseguenza dell’allentamento delle misure anti-Covid. Ma a quanto pare questo germe non è il solo colpevole. "Stiamo monitorando la situazione in Cina - ha spiegato Maria Van Kerkhove, esperta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - e, ancora una volta, abbiamo riscontrato un aumento complessivo delle infezioni respiratorie acute dovuto a una serie di diversi agenti patogeni, inclusa l'influenza, che è in aumento. La polmonite da Mycoplasma è aumentata negli ultimi due mesi e ora sembra essere leggermente in declino". Ad aver subito un incremento da ottobre - come sottolinea anche Vincenzo Tipo, primario del Pronto Soccorso dell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli (che abbiamo intervistato sul tema) - sono invece le infezioni respiratorie causate da virus influenzali e da VRS (Virus Respiratorio Sinciziale). 

Dott. Tipo, cos’è il Mycoplasma pneumoniae?

"E un batterio leggermente diverso dagli altri, e si comporta, essendo privo di parete cellulare, un pò come un virus. Generalmente provoca infezioni delle vie aeree che possono andare dal comune raffreddore alla faringite, dalla tracheite alla polmonite. In questo caso la forma più conosciuta è la "polmonite atipica" o "interstiziale" che nella maggior parte dei casi, soprattutto nei soggetti sani non immunodepressi, ha un decorso favorevole e benigno".

Come si distingue una polmonite di origine batterica da una di origine virale?

"Le polmoniti sono infezioni respiratorie che possono essere causate da virus o batteri o, in casi meno frequenti, anche da miceti. I sintomi tipici includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie e, spesso, dolore toracico o addominale. Non sempre, da un semplice esame clinico, è possibile fare la differenza etiologica che, invece, può essere fatta con semplici esami ematici o strumentali. La diagnosi è sempre clinica anche se, spesso, risulta utile la conferma della radiografia e della ecografia polmonare".

Quando è necessario il ricovero in ospedale?

"Il ricovero va stabilito dal medico ed è relativo alle condizioni cliniche del bambino, alla gravità della estensione della polmonite ed alla presenza di complicanze. Se sono presenti difficoltà respiratorie importanti che necessitano di un supporto con ossigenoterapia, soprattutto in un bambino piccolo, il ricovero è sempre necessario. Così come è necessario in presenza di complicanze come la pleurite o il versamento pleurico. Nelle forme a decorso benigno può essere sufficiente la terapia domiciliare con un periodico controllo del curante meglio se accompagnato da un monitoraggio ecografico".

Come si cura la polmonite?

"La cura della polmonite dipende dall’agente patogeno che l’ha provocata. Nelle epidemie influenzali è facile trovare complicanze che riguardano le basse vie respiratorie, in questi casi la terapia resta soltanto sintomatica. Così come può accadere in corso di epidemia da VRS. Nelle forme con accertata etiologia batterica il trattamento di scelta è l’antibiotico. Questo deve essere mirato sul batterio che è causa della malattia. Solo il medico può decidere l’appropriata terapia non potendo esserci un antibiotico che funziona per tutte le forme di polmoniti. In casi selezionati può risultare utile il supporto di una terapia aerosolica. Una raccomandazione forte è quella di evitare l’uso di mucolitici che, soprattutto nei più piccoli, potrebbero essere inutili se non, addirittura, dannosi". 

Ad alimentare le preoccupazioni in questo momento è anche la resistenza di molti mycoplasmi all’azitromicina, il più comune antibiotico utilizzato per trattare le infezioni da Mycoplasma. Quali sono le alternative terapeutiche?

"Una recente nota dell’OMS ha ridimensionato molto le voci su una massiccia resistenza del Mycoplasma ai macrolidi. Devo anche dire, ad onor del vero, che l’abuso di antibiotici ha determinato, in generale, resistenze multiple con necessità di utilizzare molecole sempre più complesse. Tornando al Mycoplasma, ci sono alternative altrettanto valide nel caso di mancata risposta ai macrolidi. Questo, naturalmente, va definito soltanto dal medico. Soprattutto con gli antibiotici bisogna evitare le terapie fai da te".

Dopo l’allarme in Cina, è stato registrato un aumento di casi nei bambini e ragazzi sotto i 15 anni anche in Francia, Vietnam e USA. Se davvero si trattasse di polmoniti batteriche, le preoccupazioni dovrebbero essere ridimensionate, o c’è il rischio di una nuova possibile pandemia?

"E’ proprio di ieri una nota che ridimensiona i casi di polmoniti in Francia riportandoli a numeri in linea con quanto accadeva all’epoca In epoca pre Covid. In ogni caso siamo in un periodo dell’anno in cui le virosi respiratorie sono molto diffuse e, di conseguenza, anche le complicanze associate a queste patologie come la polmonite. Se si confermasse il dato di polmoniti batteriche, anche se con incidenza superiore alla media, il fenomeno non potrebbe mai essere paragonabile al Covid trovandoci, in questo caso, di fronte a patogeni noti e contro i quali esistono terapie consolidate".

Qual è al momento la situazione in Italia?

"Gli enti di controllo sulle malattie, che fanno capo all’Istituto Superiore di Sanità, non hanno lanciato "alert" relativamente a polmoniti anomale in senso clinico o di incidenza. In questo momento, al Santobono, si stanno incrementando gli accessi per virosi respiratorie da VRS (bronchioliti) ed influenzali. Relativamente alle polmoniti registriamo un numero di casi assolutamente in linea con i picchi abituali in questo periodo dell’anno. Ad oggi nessun caso dovuto al Mycoplasma". 

Come possiamo proteggere i più piccoli?

"La vaccinazione antinfluenzale è da raccomandare per tutti. Uno dei motivi è la stimolazione specifica ed aspecifica del sistema immunitario che aiuta a reagire meglio agli insulti che vengono dall’esterno. Il buon senso deve imporci delle regole semplici ma efficaci: evitare luoghi affollati con bambini piccoli, lavaggio frequente delle mani, evitare di mandare a scuola bambini con infezioni respiratorie in atto. Particolare attenzione è da consigliare a coloro che hanno figli di età inferiore all’anno di vita: per questi il vero pericolo, in questo periodo dell’anno, è rappresentato dalla bronchiolite da VRS. Questo virus è molto subdolo: si diffonde con estrema rapidità per le vie aeree e si presenta come un semplice raffreddore nei bambini più grandi e negli adulti mentre nei lattanti può dare una infezione respiratoria anche grave".

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