rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
La scoperta

Scoperto il motivo per cui ci grattiamo (e come smettere)

Una nuova ricerca ha individuato il meccanismo che scatena il prurito e trovato una possibile soluzione per calmarlo o lenirlo

Il prurito è un sintomo piuttosto comune, che può dipendere da motivi banali, come l'eccessiva sudorazione, l'estrema secchezza della cute o la puntura di un insetto. Oppure può essere causato da condizioni patologiche, tra cui (una delle più comuni) la Dermatite atopica (o eczema), una malattia infiammatoria della cute cronico-recidivante, che può presentarsi, peggiorando o regredendo, per alcuni mesi, anni o per tutta la vita. Si manifesta solitamente con eruzioni cutanee al volto, al collo, alle pieghe di gomiti e delle ginocchia, associate a un prurito insopportabile che porta a grattasi continuamente. Lo sfregamento continuo può causare la lichinificazione (pelle sempre più spessa, secca e screpolata) peggiorando ulteriormente il prurito, ma anche stress psicologico, ansia e depressione. La patologia, molto comune nei bambini, ma che colpisce anche gli adulti, può inoltre associarsi a un rischio aumentato di allergie alimentari, infezioni cutanee, respiratorie (quali asma, rinite e congiuntivite) e urinarie. A soffrirne in Italia sono circa 3 milioni di persone, sebbene con diversi livelli di gravità.

Fino ad oggi si riteneva che a scatenare il prurito insopportabile associato all'eczema fossero le molecole infiammatorie secrete dalle cellule immunitarie. Ora un nuovo studio, guidato dagli scienziati dell'Harvard Medical School, ha scoperto che il principale agente scatenante il prurito è un batterio (lo Staphylococcus aureus) e non l’infiammazione. Il microrganismo accende il prurito persistente attivando direttamente i neuroni sensoriali della pelle, una scoperta che potrebbe aiutare i ricercatori a trovare nuovi trattamenti. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Cell.

Lo studio

I ricercatori hanno raggiunto queste conclusioni dopo aver condotto una serie di esperimenti sui topi con cui hanno scoperto che lo stafilococco aureo (Staphilococcus areus), un batterio che risiede normalmente sulla nostra pelle, si infiltra agevolmente nella pelle lesa e rovinata, e scatena la sensazione di prurito attraverso la stimolazione delle cellule sensoriali sulla pelle stessa. Dopo essere stati avvolti in garze cariche di S. aureus, i topi si sono grattati le piaghe e così i ricercatori si sono resi conto che i batteri si erano concentrati vicino alle terminazioni nervose sensoriali nella pelle esterna ormai infiammata (l’epidermide).

"Abbiamo identificato - ha affermato Isaac Chiu, immunologo della Harvard Medical School - un meccanismo completamente nuovo dietro il prurito: il batterio S. aureus, che si trova in quasi tutti i pazienti affetti da dermatite atopica cronica. Abbiamo dimostrato che il prurito può essere causato dal microbo stesso".

Articolo: Quindicenne contrae il Covid e le si paralizzano le corde vocali

Il meccanismo d’azione

Come descrivono i ricercatori, il batterio S. aureus, una volta a contatto con la pelle, rilascia un enzima chiamato proteasi V8 che attiva una proteina, la PAR1 (presente sui neuroni della pelle che trasportano vari segnali al cervello), la quale, a sua volta, scatena la sensazione di prurito. In poche parole, la proteina PAR1 invia un segnale che il cervello percepisce come prurito, spingendo i topi a grattarsi sempre di più aggravando ulteriormente le lesioni cutanee. "Non è necessario che ci sia un'infiammazione perché il microbo causi prurito - ha affermato Liwen Deng, autore principale dello studio -, ma quel prurito esacerba l'infiammazione sulla pelle".

I ricercatori hanno anche scoperto che il batterio può rendere i topi ipersensibili a stimoli che in una condizione normale non scatenerebbero il prurito. Questa condizione detta "allocnesi" è tipica dei pazienti con dermatite atopica o con altri disturbi simili. Se i risultati di questa ricerca saranno convalidati anche negli studi sull’uomo, potrebbero tracciare la strada a nuovi trattamenti per alleviare il prurito incessante dell’eczema.

Articolo: Lamenta forti dolori addominali e scopre di aspettare un bambino che cresceva nello stomaco 

Come calmare il prurito

Come per la gran parte delle malattie infiammatorie croniche, è difficile guarire in maniera definitiva dall’eczema. La maggior parte dei trattamenti oggi disponibili cercano di lenire la pelle, calmare il sistema immunitario e ripristinare la barriera cutanea senza risolvere completamente la condizione. Tuttavia, secondo i ricercatori per arrestare o attenuare in modo duraturo il prurito, si potrebbe inibire la proteina PAR1 attraverso un farmaco (che blocca appunto la proteina in questione), testato con successo in questo studio e già approvato dalla FDA ma per prevenire la formazione di coaguli di sangue. Il principio alla base di questo medicinale, secondo i ricercatori, potrebbe essere utilizzato in nuovi trattamenti topici per trattare il prurito della Dermatite atomica e altre condizioni simili.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scoperto il motivo per cui ci grattiamo (e come smettere)

Today è in caricamento