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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Donatella muore a 56 anni, l'ospedale deve un 1 milione di euro di risarcimento ma non paga

I fatti risalgono al 2012. L'ospedale ha le casse vuote e l'assicurazione era scaduta. Nonostante due sentenze del tribunale, la famiglia di Donatella Pellegrino non ha ancora visto un euro

Sette fratelli palermitani attendono da due anni l'indennizzo per la morte della sorella, avvenuta a Roma per un caso di malasanità, ma l'ospedale ha le casse vuote e quindi non avranno il risarcimento di un milione di euro stabilito dalla magistratura. Inizia tutto il 21 febbraio 2012, come ricostruisce PalermoToday, quando Donatella Pellegrino, palermitana di 56 anni, fu operata per un adenoma al surrene sinistro all'Istituto nazionale tumori Regina Elena, struttura collaga all'Ifo (Istituti Fisioterapici Ospitalieri). Dopo l'intervento, la donna aveva lamentato dolori addominali per tutta la notte, finché il mattino successivo le fu diagnosticato un danno alla milza, che aveva poi determinato un'emorragia interna e una seconda operazione, a un giorno di distanza dalla prima. Il 18 aprile, un altro intervento: una tracheotomia necessaria a causa del costante peggioramento delle sue condizioni. In seguito, la donna fu trasferita in due strutture sanitarie romane e contrasse anche una polominite. Dopo cinque mesi di calvario, Donatella Pellegrino muore il 4 agosto. 

"Abbiamo avviato una causa civile presso il tribunale di Roma rivolgendoci all’Istituto Regina Elena - ha spiegato Marco Favarò, avvocato palermitano che rappresenta i sette fratelli della donna deceduta - In primo grado è stato riconosciuto un risarcimento complessivo di un milione di euro. La struttura sanitaria ha chiamato in causa la propria assicurazione, la AmTrust Europe Limited, con la quale aveva una polizza per responsabilità civile verso terzi. Ma nel corso del processo è emerso che la polizza assicurativa prevedeva una clausola in base alla quale non solo il fatto doveva essere avvenuto all’ interno del periodo di copertura, ma anche la richiesta di risarcimento doveva pervenire nel corso della validità della polizza stessa, che invece era scaduta il primo aprile 2012 senza essere stata rinnovata dall’ospedale". Sulla vicenda, fa sapere l’Ansa, il Regina Elena non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.

''Conoscevamo la struttura - aveva poi spiegato Ignazio Pellegrino, fratello della donna - ci fidavamo di quei medici, anche perchè dal momento che in Sicilia si sente spesso parlare di casi di malasanità, pensavamo di essere più sicuri lì. Mia sorella era andata a Roma per un problema alle corde vocali, ma durante i controlli è emersa una complicazione alla ghiandola surrenale, i medici ci dissero che era necessario operare immediatamente''.

Il fratello ha raccontato che dopo l'intervento la sorella ''ha lamentato dei dolori''. ''Abbiamo chiesto un intervento del personale medico - sostiene - ma per tutta la notte siamo rimasti ad aspettare invano. Il primo controllo è stato fatto intorno a mezzogiorno del giorno successivo, ed è stata accertata una emorragia alla milza. E' stato deciso un secondo intervento di urgenza, con una tracheotomia, e da lì è iniziato un vero e proprio calvario: cinque mesi e mezzo di terapia intensiva, dialisi, trasfusioni, e l'ultimo mese trascorso presso un'altra struttura sanitaria di Roma. Ma è stato tutto inutile''.

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