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Venerdì, 26 Aprile 2024
Città Torino

"Insulti e pugni all'uscita della metro perché sono lesbica": la denuncia di una 15enne

Uno sconosciuto l'avrebbe avvicinata fuori dalla fermata della metropolitana Porta Nuova a Torino e l'avrebbe prima insultata e poi presa a pugni dicendole che non doveva vestirsi con abiti maschili 

Aggredita e presa a pugni per lesbica e vestita da maschio. Questa la denuncia di una 15enne torinese, che si è rivolta al pronto soccorso dell'ospedale Molinette e alle forze dell'ordine. All'uscita della stazione della metropolitana di Porta Nuova a Torino, uno sconosciuto l'avrebbe insultata e picchiata mentre stava per prendere l'autobus. "Un uomo sui 25-30 anni le ha tirato un pugno in volto e sul costato. L'ha insultata dicendola che era una femmina e non doveva andare in giro conciata come un uomo", ha raccontato la madre della ragazza all'edizione torinese di Repubblica. "Ai genitori che vivono la mia stessa situazione consiglio di stare vicino ai propri figli, di ascoltarli e di avere il coraggio di affidarsi a chi ha gli strumenti giusti e può dare il supporto psicologico adeguato", ha aggiunto.

"Non è il primo caso di violenza a sfondo lesbofobico di quest'anno in città", ha ricordato Riccardo Zucaro, presidente di Arcigay Torino, esprimendo "piena solidarietà" alle 15enne.

Sulla vicenda prende posizione anche l'assessore ai Diritti del Comune di Torino, Marco Giusta: "La lesbofobia, così come l'omofobia e la transfobia, sono mali che attanagliano la nostra società da cui fatichiamo estremamente a liberarci. Per ogni diritto acquisito, per ogni battaglia vinta a livello comunale o nelle corti, ci viene fatto pagare un prezzo di aggressioni e violenze. Torino vorrebbe liberarsi una volta per tutte dalle discriminazioni, che però tornano fuori ogni volta creando nuove correlazioni, come in questo caso, dove tra lesbofobia e violenza di genere il confine è labile. L'unica, vera soluzione è una legge nazionale, che garantisca non solo la persecuzione del reato, ma crei una trasformazione culturale diffusa, a iniziare dalle scuole. Nel frattempo proviamo a costruire una società che non resti ferma quando vede un gesto di discriminazione e violenza, e sono personalmente e istituzionalmente vicino alla ragazza e personalmente e istituzionalmente seriamente rattristato dal fatto che nessuno/a è intervenuto/a in sua difesa. L'indifferenza è a volte più spaventosa della violenza stessa".

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