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Venerdì, 26 Aprile 2024
Città Lecco

Segregata in casa e picchiata per mesi: riesce a salvarsi grazie a una telefonata

La vittima è una pakistana 24enne, costretta dai genitori a sposare il cugino all’età di vent’anni, senza mai averlo visto prima di persona

Segregata e picchiata per mesi in casa, mentre i genitori, che erano in Pakistan, credevano che la figlia avesse un matrimonio felice. È questo l'orrore che ha vissuto a Sondrio, soli ottanta chilometri da Lecco, una giovane ragazza pakistana. Il suo incubo è terminato giovedì 6 aprile, quando i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile e della Stazione di Sondrio hanno arrestato in flagranza dei reati di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia una 52enne e un 24enne di origini pakistane, da alcuni anni residenti in città.

Dal matrimonio in rete alle botte in famiglia

Stando a quanto riporta LeccoToday, la vittima è una pakistana 24enne, costretta dai genitori a sposare il cugino all’età di vent’anni, senza mai averlo visto prima di persona, peraltro con un matrimonio celebrato tramite una piattaforma social network. Dopo il lungo periodo di separazione forzata, nel mese di ottobre dello scorso anno si è trasferita a Sondrio, dove finalmente ha potuto conoscere il marito e iniziare con lui una difficile convivenza. Difficile perché nella stessa casa c'erano anche i suoceri e due cognati.

Da subito la convivenza si è rivelata opprimente per via dell’assillante ingerenza della suocera, che ha costretto la ragazza a condurre una vita fatta di privazioni. Privazioni che hanno portata la ragazza a non uscire di casa né poter avere alcun contatto con persone estranee alla cerchia dei parenti.

La chiamata di aiuto ai genitori

Per isolarla dal mondo esterno, alla giovane è stato impedito di imparare la lingua italiana. La giornata della ragazza era caratterizzata dalla monotonia: la giovane, infatti, è stata obbligata a svolgere solo faccende domestiche, con rari spazi di autonomia dove riusciva di nascosto a telefonare ai propri genitori in Pakistan. La situazione, degenerata sino al punto di ricevere percosse sia dalla suocera che dal marito, è stata infine raccontata ai parenti in Pakistan, i quali hanno chiesto a un loro familiare residente fuori provincia di informare i carabinieri per porre fine alle angherie subite dalla giovane. Così, nel pomeriggio di giovedì, i militari del Norm si sono recati presso l’abitazione, trovando all’interno l’intero nucleo familiare.

La giovane sposa, al loro ingresso, si è subito avvinghiata a un carabiniere piombando in un fragoroso e naturale pianto liberatorio. Accompagnata negli uffici della Stazione, con l’ausilio di un’interprete, la ragazza ha raccontato di aver subito vessazioni dal marito e dalla suocera. I due sono stati arrestati e portati alle case circondariali di Sondrio e di Como. Entrambi sono in attesa dell’udienza di convalida.

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