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Lunedì, 29 Aprile 2024
OMICIDI / Trento

Pinzolo, uccise l'ex fidanzata: avvocato condannato a 30 anni di reclusione

Si tratta del massimo della pena considerando il rito abbreviato. Lapidario il commento della famiglia della vittima, estetista di origine pesarese, dopo la lettura della sentenza: "Giustizia è stata fatta"

TRENTO - Vittorio Ciccolini, l'avvocato veronese in carcere con l'accusa di aver ucciso l'ex fidanzata Lucia Bellucci, è stato condannato a 30 anni di reclusione.  Il giudice, dopo un'udienza durata tre ore, ha deciso per il massimo della pena vista l'efferatezza e la premeditazione del gesto. I fatti risalgono all'agosto 2013. La perizia psichiatrica presentata all'ultimo momento è stata rigettata dal giudice ed è arrivata la sentenza. Pesantissima. Trent'anni di reclusione. Questa la decisione del giudice Carlo Ancona di Trento che ha condannato Vittorio Ciccolini, l'ex avvocato veronese di 46 anni reo confesso dell'omicidio di Lucia Bellucci, la sua ex compagna di 31 anni, estetista di origine pesarese, uccisa in val Rendena. Si tratta del massimo della pena considerando che si era in rito abbreviato. 

COMMENTI - Dopo la lettura della sentenza è stato lapidario il commento della famiglia della vittima: "Giustizia è stata fatta". Il padre Giuseppe pochi minuti prima aveva dichiarato che non si aspettava nessun genere di scusa dall'assassino della figlia: "Ciccolini non chiede scusa. Credo che Ciccolini dentro di sè rivendichi ancora di aver potuto decidere sulla soppressione di Lucia".

L'ORRORE - Vittorio Ciccolini, avvocato professionista, uccise la sua ex ragazza ad agosto 2013 con alcune coltellate al petto dopo aver tentato di strangolarla. Dopo aver consumato con lei un ultima cena in un ristorante, l'aveva portata in una strada buia della montagna che circonda Madonna di Campiglio, in Val Rendena (Trento). Lì l'ha ferita a morte, con una baionetta acquistata in un negozio del centro storico di Verona. L'aveva poi caricata in auto, sulla sua Bmw e aveva compiuto il viaggio di ritorno verso Verona con il cadavere della ex sul sedile del passeggero. Aveva poi parcheggiato l'auto nel garage dell'abitazione della madre, in via Verde da Salizzole, zona Borgo Roma, mentre i carabinieri avevano fatto scattare le ricerche. L'uomo era stato catturato dai carabinieri poco dopo mezzogiorno del lunedì successivo al terribile weekend di agosto. Era sui bastioni, dove si aggirava in evidente stato confusionale. Alla vista dei carabinieri il 44enne ha cercato di scappare ma è stato acciuffato. Aveva lasciato alcuni messaggi, anche nello studio legale, con la parola "perdonatemi".

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