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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Nuovo sgombero a Roma, tensioni tra la polizia e gli occupanti

Lo sgombero, previsto per le prime ore di questa mattina, è stato anticipato dalla Questura e già poco prima di mezzanotte sono arrivati i blindati. Nello stabile nel quartiere di Primavalle vivono 340 persone, 78 nuclei familiari e 80 minori, in emergenza abitativa

Uno sgombero annunciato. Dalle 23.30 di domenica i blindati della polizia si sono presentati in via Cardinal Capranica, nel quartiere periferico di Primavalle, a Roma, per sgomberare un’ex scuola occupata dal 2003, dove vivono 340 persone, 78 nuclei familiari e 80 minori in emergenza abitativa.

Lo sgombero, come raccontano su RomaToday Matteo Scarlino e Veronica Altimari, era diventato oggetto di tira e molla politico tra la sindaca Raggi e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. La polizia era prevista per le prime ore di lunedì 25 e gli attivisti dei movimenti per l’abitare avevano già convocato una “colazione resistente” per bloccare qualsiasi tentativo di liberare lo stabile. Ma la Questura ha anticipato l’operazione. L'ex scuola Don Calabria risulta essere il primo nella lista stilata dopo la circolare del Viminale che impone di liberare le strutture occupate in tutta Italia. "Lo stabile è pericolante", ha fatto sapere il ministro Matteo Salvini.

Sgombero via Cardinal Capranica a Roma, occupanti sulle barricate

Gli occupanti hanno costruito barricate su via Cardinal Capranica utilizzando rami e mobili mentre dall’altra parte si sono radunati gli attivisti, bloccati dalla polizia. Anche a molti giornalisti viene impedito l’accesso nella zona. "Dentro l'occupazione di Cardinal Capranica il morale è alto. I bambini reagiscono alla paura attraverso il gioco. La notte sarà lunga. Ma non impedirà al sole di sorgere. Da dietro le luci blu dei blindati, ci arriva il sostegno dei compagni accorsi da tutta Roma. I giusti non hanno sonno questa sera. Nel loro nome costruiamo la nostra speranza. E resistiamo", scrive su Facebook il "Coordinamento cittadino lotta per la casa".

Da una parte gli occupanti, asserragliati nell'ex scuola, dall'altra gli attivisti, attestati in via Bembo. Questi ultimi, alle 10, avevano dato vita ad un corteo nel quartiere, posizionando cassonetti a centro strada e costringendo molti automobilisti a cambiare strada. Tensione alle stelle invece nell'ex scuola, con barricate date alle fiamme: a bruciare anche copertoni e mobili per impedire alle forze dell'ordine l'ingresso nella struttura.

Alle 10 la polizia è entrata nel perimetro dell'ex scuola. Con i megafoni i poliziotti stanno intimando di sgomberare il palazzo. Valige alla mano, molte famiglie stanno lasciando la scuola, in molti casi con i minori in braccio. Un gruppo di occupanti, una cinquantina, è rimasto sul terrazzo, mentre il cortile si è andato via via riempiendo di bambini, molti quelli in lacrime, e genitori disperati tutti in attesa di una soluzione alternativa. Fuori i resti della resistenza, suppellettili bruciati, sedie di plastica e di legno e i rami posti come blocco.

Poco prima delle 11 la resa degli ultimi 20 resistenti, scesi dal terrazzo e radunati nel cortile per l'identificazione.  Nel primo pomeriggio si sono concluse le operazioni di sgombero dell'ex scuola: tre arresti e varie denunce, il bilancio dopo i disordini, a quanto si apprende da fonti del Viminale.

A partire dalle 5 di questa mattina le forze dell’ordine avevano iniziato un dialogo con gli occupanti e poco dopo le 7 era arrivata sul posto l’assessora alle politiche sociali del Comune di Roma Laura Baldassarre, che sta contrattando con loro. Gli occupanti chiedono soluzioni alternative ma il Comune di Roma, spiega RomaToday, non ha soluzioni diverse da quelle per l’emergenza all’interno di strutture con bagni un comune. Ma la trattativa si era arenata. 

Dentro l’occupazione di Primavalle, tra le famiglie che vivono con la paura dello sgombero

"Sembra di essere in guerra: blindati a decine, poliziotti in assetto antisommossa, i vigili del fuoco, l’ambulanza, un elicottero che ci vola sulla testa - dice la consigliera regionale Marta Bonafoni - Da una parte un paio di centinaia di militanti del movimento per la casa urlano al megafono tutta la loro rabbia di fronte a uno sgombero che doveva avvenire all’alba e invece è stato anticipato di ore, con questa assurda zona rossa. Dall’altra una marea di forze di polizia, arrivate anche da fuori. Lontano dallo sguardo, barricati nell’edificio, gli occupanti della scuola che non serve a nessuno se non alla propaganda di Salvini, in attesa di notizie. Pare che stia arrivando il Comune, con qualche soluzione. Non si capisce quante, non si capisce quali. Affacciati dai balconi dei lotti popolari di Primavalle, sparuti cittadini romani guardano attoniti".

"Le forze dell'ordine ci hanno comunicato il divieto di sorpassare la cosiddetta 'zona rossa', presidiata da camionette e agenti con caschi e scudi, anche solo per renderci conto, come consiglieri regionali, diquanto accade nella zona interna e nello stabile: nel quale, per inciso, vivono 70/80 minori - le fa eco Alessandro Capriccioli, radicale e consigliere della Regione Lazio - L'aria è quella di una prova di forza. Un'aria brutta".

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