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Martedì, 30 Aprile 2024
IL CASO

"Mio figlio morto in carcere e nessuno sa il perché: voglio la verità"

Daniele Franceschi è deceduto il 25 agosto 2010 nel carcere di Grasse in Francia in circostanze poco chiare. La mamma Cira protesta e chiede verità e giustizia: "Per me è stato picchiato"

ROMA - Cira Antignano, mamma di Daniele Franceschi, il giovane viareggino morto nel carcere francese di Grasse il 25 agosto 2010, ha chiesto oggi "verità e giustizia" sul caso davanti all'ambasciata di Francia a Roma. Indossava una tunica tricolore e aveva tra le mani una foto del cadavere del figlio tumefatto.

LA PROTESTA - Le cause della morte, secondo la madre, "sono poco chiare". Cira, che già in passato si è recata all'Eliseo a Parigi per un incontro con l'allora presidente Nicolas Sarkozy, ricorda che "la perizia non arriva, gli organi non so che fine hanno fatto. Hanno detto che è morto per un infarto ma il corpo era tumefatto. Non capisco perché poi gli hanno dovuto togliere tutti gli organi senza restituirceli. Nessuno mi leva dalla testa che in quel carcere è stato picchiato".

La rabbia è forte, confida ai giornalisti Antignano, come il dolore. "Continuerò a combattere - assicura - finché non mi daranno gli organi di mio figlio e non mi diranno la verità su quanto accaduto. La prossima mossa sarà andare a Parigi". Cira Antignano chiede risposte "alla Francia e all'Italia: è una vergogna che nessuno abbia fatto nulla".

Al suo grido disperato al megafono rivolto all'ambasciatore francese ("cosa devo fare per farmi sentire da lei? Mi devo mettere in ginocchio?"), la signora è stata fatta salire in ambasciata con il suo avvocato, Aldo Lasagna. In piazza Farnese l'hanno attesa alcuni membri del "Comitato cittadino di Viareggio per verità e giustizia su Daniele" con striscioni e manifesti, che ricordano anche un'altra vittima italiana del carcere di Grasse, Claudio Faraldi. "L'unica novità sulle indagini - ha affermato l'avvocato Lasagna - è che si sono allargate anche al personale dell'ospedale civile di Grasse e non solo al personale dell'ospedale del carcere".

L'INCHIESTA - La giustizia francese sta intanto proseguendo, anche se con tempi molto rallentati, come denuncia Cira Antignano, nell'inchiesta relativa alla morte del carpentiere di Viareggio. Il giudice istruttore Christoph Morgan, a fine aprile, ha incriminato per omicidio involontario il medice del carcere di Grasse e due infermieri. Nessuno, in famiglia Franceschi, è però convinto che la causa delle morte di Daniele sia solamente l'incuria dei medici. La madre di Daniele, infatti, continua a ripetere agli inquirenti di cercare le pagine strappate dal diario del figlio dove erano annotate le torture subite in carcere. Non solo. Poco prima di morire, Daniele ha scritto alla madre di stare molto male e di aver deciso di rinunciare al lavoro in carcere: "Cara mà, oggi ho avuto un dolore alla spalla molto forte ed è una cosa che si ripete di frequente, mi è appena presa una fitta forte di dolore alla spalla sinistra fin verso il cuore. (…) Sento crescere il dolore a poco a poco dalla spalla verso il cuore. Poco fa ho vomitato. Però non ti preoccupare, mamma, sarà una cosa passeggera". Da lì a poche ore, la morte di Daniele.

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