rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Chi sono

Arrestati i figli dell'autista di Matteo Messina Denaro

In carcere i fratelli Antonino e Vincenzo Luppino: gli investigatori sono convinti che abbiano avuto un ruolo nel proteggere la latitanza del boss

Nuovo colpo alla rete di presunti fiancheggiatori che avrebbe coperto la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. In carcere sono finiti i fratelli Antonino e Vincenzo Luppino, figli di Giovanni Luppino, l'uomo che avrebbe accompagnato il boss in clinica per le terapie e finito in manette il 16 gennaio di un anno fa. I due fratelli sono indagati per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’essere stati commessi al fine di avvantaggiare l’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del tribunale Palermo, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, ed eseguita questa mattina dai carabinieri del Ros e dai poliziotti del servizio centrale operativo.

Le accuse ai due fratelli Luppino

Secondo gli inquirenti, i due indagati avrebbero "contribuito con le loro condotte al mantenimento delle funzioni di vertice del capo mafia castelvetranese, fornendogli prolungata e variegata assistenza durante la latitanza e partecipando al riservato sistema di comunicazioni attivato in suo favore". Gli accertamenti "corroborati dall’analisi di tabulati telefonici e traffici di celle, dalla visione di immagini di videosorveglianza e dalle evidenze scientifiche genetiche e papillari" hanno consentito di "acquisire gravi indizi in merito alle diversificate attività illecite svolte dai fratelli Luppino al fine di 'proteggere' la latitanza del capo mafia trapanese" si legge nella nota diffusa dalle forze dell'ordine. 

Nel giugno 2022 Antonino Luppino e Vincenzo Luppino avrebbero aiutato il boss a traslocare e sono accusati di aver avuto un ruolo importante nel trasferimento del latitante dall’abitazione di vicolo San Giovanni 260, cioè a pochi passi dalla loro abitazione, all’appartamento di via Cb 31, a Campobello di Mazara.

"Conoscevano l'identità del capomafia, da Messina Denaro anche regali"

I due fratelli conoscevano "la vera identità" del capomafia, si legge nell'ordinanza del Gip. "Non può sussistere alcun dubbio sulla sicura conoscenza da parte di Antonino e Vincenzo Luppino, oltre che ovviamente dea parte del padre Giovanni Salvatore Luppino, della vera identità di Matteo Messina Denaro". Per gli investigatori i due "svolgevano l'affidabilissimo compito di ausilio" al padre e "in diverse tappe relative alla gestione del latitante fornivano un aiuto prezioso al capomafia per moversi e spostarsi sul territorio e quindi di svolgere una funzione essenziale per l'intera associazione mafiosa".

A partire dal 2017, Messina Denaro avrebbe elargito numerosi regali alla famiglia di Giovanni Luppino, l'uomo che gli avrebbe fatto da autista e padre dei due indagati. Tra i destinatari dei regali ci sarebbero anche i due fratelli. "Dalle analitiche annotazioni sulle spese che Messina Denaro stilava di suo pugno" emergerebbe che il latitante "era solito versare periodicamente somme di denaro, anche di importi non trascurabili, in favore dei Luppino ed elargire loro piccole regalie". I Luppino venivano indicati con il soprannome di "mustusi". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Arrestati i figli dell'autista di Matteo Messina Denaro

Today è in caricamento