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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso

Autostrade, l'anno nuovo inizia con la stangata: ma dove finiscono i soldi?

Il primo gennaio 2014 sono stati ufficializzati i rincari per le tariffe autostradali. Rabbia dell'Osservatorio sulle Liberalizzazioni dei Trasporti: "Soldi non usati per il servizio ma investiti in attività finanziarie"

ROMA - Puntuali come ogni anno - fra un "trenino", un brindisi e gli auguri - sono arrivati gli aumenti delle tariffe autostradali. Nuovo giro, nuova corsa: e il 1 gennaio 2014 i pedaggi sono stati incrementati del 3,9% di media. Quasi fosse diventato ormai un appuntamento fisso, un'abitudine. 

Un'abitudine che senza dubbio non piace all'Osservatore Nazionale sulle Liberalizzazioni dei Trasporti, Onlit, che ha tuonato: "Sono aumenti assolutamente ingiustificati che arrivano nel consueto caos dei provvedimenti di fine anno". 

Gli aumenti, che sono "spesso a due cifre, Torino Aosta +15%, Venezia Trieste +12,9%", finiscono con l'accumulare ingenti flussi di cassa dei concessionari autostradali". Se i ricavi fossero utilizzati per garantire un servizio migliore, i rincari sarebbero anche accettabili. Però, c'è un però grande quanto un'autostrada. 

"I flussi di cassa - ha denunciato l'Osservatorio - sono investiti in attività finanziarie o vengono utilizzati per nuove partecipazione societarie". Quindi, nessun miglioramento alla rete o al servizio ma operazioni finanziarie ed economiche per accrescere ulteriormente profitti e ricavi. Tutto, naturalmente, con i soldi degli italiani. 

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