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Venerdì, 26 Aprile 2024
Le indagini / Genova

Bimbo massacrato di botte mentre era con i nonni, il papà: "Dite la verità"

Il piccolo ha dei flashback e i medici dell'ospedale lo hanno trasferito in una stanza da solo. La nonna e il compagno sono gli unici indagati ma si dicono innocenti. I genitori e il fratellino sentiti dai magistrati. Cosa sappiamo finora

Il piccolo Ryan, il bimbo di sei anni di Ventimiglia ricoverato dal 19 dicembre al Gaslini di Genova per le percosse subite, sta meglio ma la sua è una ripresa lenta e delicata. Adesso è in una stanza di terapia intensiva, in isolamento, a causa dei ripetuti flashback di cui soffre dal suo risveglio. Parallelamente proseguono le indagini per capire cosa gli è successo, chi lo ha ridotto in fin di vita. Attualmente sono indagati in concorso la nonna paterna e il compagno di lei, entrambi accusati di lesioni gravissime. Il nonno avrebbe prima ammesso le sue responsabilità, ma poi ha ritrattato tutto e ora si dice innocente.

Ryan è arrivato in ospedale con ferite gravissime. Inizialmente la nonna del piccolo e il compagno hanno raccontato di un incidente stradale con un'auto pirata. Solo dopo la versione è stata cambiata. Il bambino è rimasto alcuni giorni in coma farmacologico, poi il risveglio e la rimozione del drenaggio polmonare. Adesso il bambino, come raccontato dal padre, ha ricordi confusi. Nella sua mente ci sono piccoli frammenti di memoria di quanto avvenuto quel giorno e di altre giornate. I medici hanno deciso di spostarlo in una stanza da solo, per proteggerlo in questa delicata fase. "L'altro giorno - ha raccontato Simone, il padre, a una trasmissione tv - si è svegliato di colpo e si è messo a urlare 'aiuto papà' e ha portato il braccio sinistro, dove ha la frattura scomposta, nella posizione di pararsi il viso". Resta ancora da capire se dovrà subire un intervento chirurgico alla colonna vertebrale, dal momento che ha otto vertebre fratturate.

C'è poi la parte relativa alle indagini. Gli unici indagati, come detto, al momento sono la nonna e il compagno. "Mi è caduta la tenda mentre la mettevo a posto, ma non ho picchiato il bambino - la versione dell'anziano -. Non l'ho mai toccato questo bambino". L'uomo nei giorni scorsi sarebbe stato aggredito a Ventimiglia da altri cittadini, che lo ritengono colpevole.
 
I genitori di Ryan sono stati ascoltati come testi dal pm Maria Paola Marrali, che coordina le indagini. Prevista anche l'audizione del fratellino minore del bimbo. Proprio per la tenerà età, si tratta di un ascolto in forma protetta. Lo scopo dell'audizione è stabilire con più chiarezza i contorni della vicenda e capire se i due bambini siano mai stati al centro di maltrattamenti da parte dei nonni.  

Il papà del bimbo ha troncato i rapporti con la madre e il suo compagno. A più riprese ha rivolto loro un appello perché dicano cosa è accaduto: "Se ha ancora un minimo di rispetto e di decenza sarebbe il momento giusto, prima che lo faccia il nipote e per rispetto del bambino, anche se il rispetto non lo hanno neanche per loro stessi, di ammettere quello che è successo, perché c'è qualcuno che sta coprendo l'altro e dentro di me penso di saperlo".

A lanciare un appello è anche l'avvocato Maria Gioffrè, che assiste i genitori del bambino. "Chiunque ha visto o sentito qualcosa vada dai carabinieri, dalla polizia, chiami la procura, chiami pure me, non fatevi giustizia da soli. L'ultima cosa che vogliamo - spiega - è che l'attenzione della magistratura venga distolta dal fascicolo che è prioritario in questo momento rispetto al fascicolo di tizio che ha aggredito fisicamente i nonni. Ringrazio la polizia e la procura. Stanno svolgendo le indagini, oltre a usare la delicatezza necessaria in un caso del genere, con una grande determinazione che siamo veramente contenti di vedere. Massima fiducia anche nella dottoressa Marrali, titolare del fascicolo e coordinatrice del settore fasce deboli della Procura di Imperia e tutti coloro che stanno collaborando per questo caso. C'è il segreto istruttorio - dice  ancora l'avvocato commentando l'ipotesi circolata di una terza persona coinvolta - che non vogliamo ledere. Vero è che le indagini sono in corso, ma ricordiamoci che nel registro degli indagati ci sono due iscritti, non tre".

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