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Sabato, 27 Aprile 2024
L'inchiesta

"Finte coop e contratti illeciti", maxi sequestro per i colossi Brt-Bartolini e Geodis

Congelati beni per 102 milioni alle due multinazionali e a una società vicina. Guardia di finanza e Agenzia delle Entrate indagano sui cosiddetti "serbatoi di manodopera". Tutte le accuse

Coop finte e contratti di appalto solo sulla carta per la somministrazione di manodopera. Con questi due stratagemmi i colossi della logistica Brt - la storica azienda italiana ex Bartolini - e Geodis avrebbero frodato il fisco. I finanzieri del comando provinciale di Milano, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, oggi hanno eseguito sequestri preventivi d'urgenza nei confronti delle due multinazionali per 102 milioni di euro. Nel dettaglio, sono stati sequestrati 44 milioni a Brt e 37 a Geodis e 21 milioni a un'altra azienda intermediaria.

Le indagini sono state svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Milano con la collaborazione del settore Contrasto illeciti dell'Agenzia delle Entrate. L'inchiesta del pm Paolo Storari ruota tutto attorno alla presunta "somministrazione illecita di manodopera".

In particolare si parla di "serbatoi di manodopera", ossia lavoratori della logistica messi a disposizione da società intermediarie per le due grandi aziende. Le due società, che fanno parte di due diversi gruppi francesi a controllo statale, sono indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. L'inchiesta ricalca altre indagini già portate avanti dal pm Storari, tra cui quella che nel giugno 2021 aveva portato al sequestro di 20 milioni di euro a carico di Dhl, sempre azienda leader nella logistica. 

Le attività investigative "hanno disvelato una complessa frode fiscale caratterizzata dall'utilizzo, da parte delle multinazionali, di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore", si legge in una nota della guardia di finanza.

In particolare, ricostruendo la "filiera della manodopera", è stato rilevato "che i rapporti di lavoro con le società committenti sono stati in taluni casi 'schermati' da 'società filtro' che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (dette 'serbatoio')", mentre in altri "sono stati intrattenuti direttamente con quest'ultime che, facendo capo a un'unica regia, si sono avvicendate nel tempo, trasferendo la manodopera dall'una all'altra, omettendo sistematicamente il versamento dell'Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale". Alcune società "hanno effettuato indebite compensazioni di imposte con crediti fiscali inesistenti".

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