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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Napoli

Omicidio di camorra, le gerarchie sono cambiate: per i “Capitoni” non c’è più posto

Giuseppe Tipaldi, 38 anni, è stato ucciso a Miano, all’interno di un circoletto in via Janfolla

Come abbiamo già avuto modo di raccontare nei giorni scorsi, i clan del napoletano stanno dando vita a un picco di violenza decisamente preoccupante. Diverse periferie della città capoluogo appaiono più che mai simili a bombe sul punto di esplodere. Mai come adesso occorre un’azione preventiva da parte dello Stato per arginare questa escalation di sangue prima che diventi inarrestabile. Due persone sono state assassinate in 24 ore. Fuorigrotta, Miano, Ponticelli sono divenute teatro di uno spettacolo orribile sul quale occorre immediatamente chiudere il sipario.

L’omicidio di “Peppe ‘a recchia”

A Miano, nella notte tra l’11 e il 12 novembre, un commando è entrato in azione all’interno di un circoletto in via Janfolla, all’altezza del civico 444. A morire sotto i numerosi proiettili esplosi dai killer Giuseppe Tipaldi, 38 anni, conosciuto con il nome di “Peppe ‘a recchia”. Pochi minuti dopo, sul posto, sono arrivati gli uomini del commissariato Scampia che, insieme ai colleghi della Squadra Mobile, hanno preso la direzione delle indagini. I medici del 118 hanno potuto solo constatare il decesso. Chi ha sparato voleva essere sicuro che Tipaldi non si salvasse. Al momento, la pista più accreditata, afferma che Giuseppe Tipaldi sia stato eliminato perché aveva dato fastidio ai nuovi ras che hanno preso il posto che, un tempo, era occupato dai Lo Russo. “Peppe ‘a recchia”, scarcerato da poco, aveva intenzione di riprendersi un ruolo di spessore nello scacchiere malavitoso.

Le gerarchie sono cambiate, per i vecchi “Capitoni” non c’è più posto

Ovviamente, i motivi che hanno portato all’omicidio di Giuseppe Tipaldi sono facilmente riconducibili al “cambio della guardia” che ha caratterizzato Miano. Tipaldi, in passato ritenuto elemento di spicco del vecchio clan Lo Russo insieme al padre Gaetano e al fratello Massimo, era appena tornato in libertà e, ovviamente, al suo ritorno ha trovato un quartiere totalmente cambiato. I “Capitoni” sono stati spodestati e il quartiere ha affrontato importanti lotte interne per il controllo dei traffici illeciti.

La gestione del rione San Gaetano era divisa in due, tra il gruppo di Abbasc Miano (con a capo i Balzano) e il gruppo ‘Ngopp Miano (con referenti i cugini Cifrone).  A seguito di questa pesante frammentazione sarebbe nata la nuova formazione che, per ora, non ha un nome definito e che potrebbe aver preso il sopravvento sul territorio. Neanche a dirlo, l’ingombrante presenza di Giuseppe Tipaldi non poteva essere accettata in nessuno modo. Adesso, sul territorio, nuovi padroni stanno facendo la voce grossa. Queste sono le ipotesi su cui indagano gli inquirenti.

La nuova tecnica della “mimetizzazione” tra la gente

Assolutamente rilevante e difficile, è la nuova strategia adottata dagli affiliati. Stando a quanto si apprende, la tecnica di “mimetizzazione” comprende il nascondersi tra la gente normale. Gli affiliati sono tra noi ma non ostentano più il solito status di “superiorità” e “guapparia”. Non appaiono più in sella a scooter costosi e in abbigliamento appariscente. Adesso appaiono normalissimi e, per questo, assolutamente più pericolosi.   

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