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Sabato, 27 Aprile 2024
CRONACA

Baby prostitute ai Parioli: chieste condanne per 40 anni

La Procura di Roma ha chiesto una condanna esemplare per "il gestore del giro". Sei anni invece per una delle madri delle "lolite": l'accusa è sfruttamento della prostituzione

ROMA - Sedici anni e mezzo di condanna per Mirko Ieni, ritenuto il promotore del giro di prostituzione che ha coinvolto due ragazzine minorenni a Roma in un appartamento ai Parioli. Sei anni per la madre di una delle minorenni - accusata di sfruttamento della prostituzione - e otto mesi per uno dei clienti.

Nel complesso, gli inquirenti della procura di Roma hanno chiesto condanne per 40 anni nei confronti degli otto imputati nel processo sul giro di baby squillo nella capitale.

I magistrati della pubblica accusa hanno sottolineato la "capacità criminale pericolosa" di Mirko Ieni, l'uomo accusato di essere stato il promotore di un giro di prostituzione che ha coinvolto anche due minorenni. Per lui il pm Cristiana Macchiusi e l'aggiunto Maria Monteleone hanno chiesto una condanna a 16 anni e 6 mesi di reclusione, oltre a 50 mila euro di multa. Lui non avrebbe esitato "a dare droga e a far prostituire donne con le quali aveva a che fare". Tra l'altro il magistrato ha citato un'intercettazione telefonica nella quale Ieni, parlando delle due minorenni, dice: "ho due str.. che mi fanno guadagnare 600 euro al giorno".

Per un imprenditore, accusato di aver ceduto cocaina in cambio di prestazioni sessuali, sono stati chiesti quattro anni. Per uno dei clienti sono stati chiesti otto mesi. Cinque anni sono stati chiesti per un commercialista nonché cliente, che deve rispondere di avere avuto rapporti a pagamento con le due minori, ed è accusato anche della detenzione e della cessione di materiale pedopornografico.

Nel procedimento si sono costituite parte civile le due minorenni e la madre di una delle due ragazzine che con la sua denuncia diede l'avvio all'inchiesta. Sul banco degli imputati invece si trova appunto l'altra madre, accusata dalla Procura di aver sfruttato la prostituzione della figlia dalla quale si sarebbe anche fatta dare circa cento euro al giorno.

Per quanto riguarda la posizione della donna, il pm ha chiesto la condanna per il reato di sfruttamento della prostituzione e l'assoluzione da quello di favoreggiamento. Per il caporalmaggiore dell'esercito accusato di aver reclutato e indotto alla prostituzione una delle due minorenni, sono stati chiesti sei anni e 18mila euro.

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