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Martedì, 30 Aprile 2024
Il doppio dramma / Brescia

Taglia le vene dei polsi alla fidanzata, poi va al bar e poco dopo si uccide

Il movente del dramma avvenuto a Lonato del Garda è ancora da chiarire. Cristian Catalano, operaio di 49 anni, sarebbe stato riconosciuto da un testimone nei pressi di un locale di Desenzano, quando Shaui Li era già morta da tempo. Poi, rientrato a casa, non avrebbe retto al rimorso per quanto accaduto

Li hanno trovati con le vene dei polsi tagliate, in un lago di sangue. Poco distanti l'uno dall'altra, stesi sul pavimento del bagno. L'ipotesi più accreditata è quella dell'omicidio-suicidio. Nella notte tra Pasquetta e martedì 2 aprile, Cristian Catalano, operaio di 49 anni, avrebbe ucciso la fidanzata - Shaui Li, 45enne di nazionalità cinese - e poi si sarebbe tolto la vita. Tutto questo all'interno di un appartamento su due piani in un residence di campagna alla Madonna della Scoperta di Lonato del Garda (Brescia), proprio a fianco del santuario, in un'ampia corte dove abitano diverse famiglie (ma nessuno di loro avrebbe visto o sentito nulla).

Nelle ultime ore sono emersi altri particolari sul dramma di Lonato, anche se non c'è ancora un movente chiaro. In primis, non era in stato di gravidanza Shaui Li, trovata morta insieme a Catalano nell'appartamento dove l'operaio viveva da pochi mesi. A smentire quest'ipotesi circolata nelle ore successive al doppio dramma - sulla scena del crimine erano state trovate alcune ecografie addominali, prive però di referto medico - è stata l'autopsia eseguita sul corpo della giovane donna. L'esame effettuato dal dottor Andrea Verzeletti (direttore dell'unità operativa di medicina legale degli Spedali Civili di Brescia) e dalla dottoressa Sofia Bodini avrebbe però confermato che i profondi tagli ai polsi della 45enne non sarebbero stati autoinferti, avvalorando la pista dell'omicidio-suicidio ed escludendo definitivamente il coinvolgimento di altre persone.

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Un testimone: Catalano al bar quando Shaui Li era già morta

Cristian Catalano avrebbe prima ucciso la compagna, tagliandole le vene per simularne il suicidio e poi si sarebbe autoinferto ferite al collo e alle sue stesse vene, morendo dissanguato a diverse ore di distanza dal decesso di Shaui Li. La tragedia si è consumata nella notte di Pasquetta ed è stata scoperta il giorno seguente, martedì 2 aprile. Nelle scorse ore, sarebbe emersa anche una testimonianza - ora al vaglio della procura - che darebbe ancora più forza all'ipotesi dell'omicidio-suicidio: Catalano sarebbe stato visto nei pressi di un bar di Desenzano nella giornata di martedì 2 aprile, quando Shaui Li era già morta da tempo. Un testimone lo avrebbe riconosciuto. Il 49enne potrebbe essersi suicidato una volta rientrato a casa, non riuscendo a reggere il rimorso per quanto accaduto: questo è il sospetto degli inquirenti che stanno cercando di ricostruire con esattezza la dinamica della tragedia. Andrà fatta chiarezza.

La scientifica dei carabinieri sul posto e i sigilli alla casa. Foto Alessandro Gatta-BresciaToday (1)

Perché il 49enne ha ucciso la donna che conosceva e frequentava da pochi mesi? Il movente rimane ancora da chiarire. Per questa ragione gli inquirenti scavano nel passato e analizzano gli smartphone di entrambi. Catalano, dopo un decennio passato in Brasile dove aveva una ditta (e dove vivono ancora l'ex moglie e la figlia di 11 anni), era tornato in Italia un anno e mezzo fa, stabilendosi a Lonato del Garda. Era un dipendente di un'azienda di Padenghe, che si è fatta carico delle spese per il trasporto e la tumulazione della salma. Appassionato di body building, dopo il lavoro andava in palestra e frequentava anche un centro massaggi di Desenzano: è lì che avrebbe conosciuto Shaui Li. Anche lei era da poco arrivata in Italia e lavorava come massaggiatrice nel centro.

L'Alfa Romeo 146 amaranto usata da Cristian Catalano, parcheggiata fuori dall'appartamento. LaPresse-3

L'autopsia ha sollevato una nuova questione: sul corpo della donna non sono stati trovati segni di violenza. Dettaglio che fa supporre che non abbia opposto resistenza mentre Catalano le stava tagliando le vene. Tra le possibilità vagliate nelle ultime ore dagli inquirenti c'è anche quella che la donna sia stata sedata o drogata dal compagno e che quindi fosse priva di sensi al momento dell'omicidio. Solo i risultati dell'esame tossicologico potranno far luce su questa terribile ipotesi.

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