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Venerdì, 26 Aprile 2024
G8 Genova 2001

Diaz, Cantone difende De Gennaro: "Indagato e assolto"

Dopo le parole di Orfini - "Una vergogna che sia a Finmeccanica" - il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione: "Non può pagare le responsabilità complessive di una macchina intera". Bonaccini (Pd): "Dimissioni saranno una sua riflessione"

ROMA - Raffaele Cantone difende l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, nella bufera dopo la condanna dell'Italia a Strasburgo per i fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova. "Gianni De Gennaro è stato indagato e assolto" ha detto ad Agorà (Raitre) il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione.

"L'assoluzione conta pure qualcosa, quindi non può pagare le responsabilità complessive di una macchina intera".  A proposito di De Gennaro, capo della polizia all'epoca dei fatti, Cantone ha così proseguito: "Non mi piace l'idea che si possa utilizzare questa vicenda bruttissima, drammatica, una delle peggiori immagini dell'Italia all'estero, per 'tirare' sulla polizia, che spesso è la parte più popolare del Paese". 

PD ALL'ATTACCO - Ieri il presidente del Pd Matteo Orfini aveva attaccato De Gennaro affermando che è "vergognoso" che l'ex capo della polizia sia ora alla guida di Finmeccanica. Su Twitter il dirigente democratico aveva scritto:

Lo dissi quando fu nominato e lo ripeto oggi dopo la sentenza. Trovo vergognoso che De Gennaro sia presidente di Finmeccanica.

BONACCINI - "De Gennaro è stato assolto. È vero che la sentenza di Strasburgo è pesante e la riflessione dovrà farla anche lui, ma penso che non si debba puntare il dito soltanto in quella direzione, perché le responsabilità politiche di quella vicenda purtroppo non sono mai state affrontate fino in fondo". Così Stefano Bonaccini (Pd), presidente della Regione Emilia-Romagna, ad Agorà (Rai3), rispondendo alla domanda del conduttore, Gerardo Greco, che gli chiedeva se De Gennaro dovrebbe rassegnare le dimissioni da presidente di Finmeccanica. "C'è una responsabilità politica di chi governava il Paese in quel momento - ha osservato Bonaccini - perché quello che avvenne a Genova credo sia stata una vergogna agli occhi del mondo. E parla uno che non condivideva buona parte delle proteste del cosiddetto movimento No-global. Adesso, al di là del destino di De Gennaro, la cosa principale è il tema del reato di tortura - ha concluso - perché il Paese è in drammatico ritardo e la questione va affrontata immediatamente".

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